Il comandante della Polcom di Bellinzona che andrà in pensione ritene che un inglobamento degli agenti nella Polizia cantonale sarebbe ‘un’involuzione’
Bellinzona è alla ricerca di un nuovo comandante della Polizia comunale. Ivano Beltraminelli andrà infatti in pensione il 1° aprile 2024, ovvero alla fine di questa legislatura, dopo 23 anni trascorsi al servizio della Città. Classe 1960, è stato nominato comandante della Polcom nel 2001 e ne lascerà la conduzione dopo il compimento dei 64 anni. Il Municipio, ringraziandolo per il suo operato, ricorda che in questo lungo periodo ha, fra l’altro, “preparato e poi presieduto l’integrazione di due Corpi di Polizia, quello di Bellinzona e quello di Giubiasco, e ha sviluppato i rapporti di collaborazione e di coordinamento delle attività con la Polizia cantonale". Un coordinamento che, secondo Beltraminelli, dovrebbe rimanere tale, senza andare nella direzione di un inglobamento della Polizia comunale in quella cantonale, come prevede un progetto pilota in corso nelle Tre Valli: «Per il territorio del Bellinzonese sarebbe un’involuzione», afferma a ‘laRegione’. Per quanto riguarda il futuro, l’attuale comandante ritiene che «si può sempre migliorare, ma in particolare è importante mantenere un’attenzione generale costante e un contatto diretto con la cittadinanza. In generale occorre mantenersi ben organizzati ed elastici per rispondere alle varie necessità che dovessero presentarsi». Insomma, «il mondo cambia e la sicurezza va sempre adeguata». Parole che dovranno essere considerate anche da chi prenderà il suo posto: in questo senso domani (venerdì 15 settembre) sarà pubblicato il bando di concorso pubblico per la nomina di un o una comandante della Polizia comunale.
Ivano Beltraminelli, nell’ambito della sicurezza cosa è cambiato in oltre 20 anni?
La sicurezza in generale deve adattarsi ai mutamenti della società. La ‘quotidianità’ è oramai consolidata su attività nell’arco delle 24 ore e quasi senza distinzione tra giorni feriali e festivi. Oggi è dunque necessario sapere adattare i servizi pubblici, e soprattutto la polizia, alla realtà. In ogni caso Bellinzona è molto ben vivibile e senza grandi problemi di sicurezza.
Cosa ha comportato l’aggregazione?
Per quanto riguarda la polizia, non è stato un grande cambiamento siccome eravamo già attivi anche negli ex Comuni, così come lo siamo oggi ad Arbedo-Castione, Lumino, Sant’Antonino e Cadenazzo. Come prima, siamo dunque operativi in tutto il Bellinzonese. Le difficoltà riscontrate sono piuttosto legate alla creazione di una nuova struttura amministrativa all’interno di un Comune aggregato: non è stato e non è affatto semplice accorpare servizi e persone che operavano in contesti a volte assai differenziati. Considerato che la Polizia comunale collabora strettamente con tutti i servizi del Comune, si è reso necessario rivedere soprattutto i vari contatti interni, riconoscendo peculiarità e competenze di tutti, per svolgere al meglio un lavoro che deve essere mirato verso la soddisfazione della cittadinanza.
Attualmente gli agenti a disposizione sono abbastanza?
Questo tema è stato oggetto di uno specifico gruppo di lavoro nelle fasi di preparazione all’aggregazione. Gli effettivi a suo tempo previsti per il nuovo Comune non sono ancora stati raggiunti ed è quindi necessario provvedere in tal senso. Bellinzona è ora una città importante (non solo perché è la capitale del Cantone) e se ne deve rendere conto, adeguando tutti i servizi a questo (nuovo) status.
In alcuni casi, nei quartieri periferici vi è la percezione che manchi un po’ la prossimità.
La nostra attività non è differenziata in base ai quartieri in quanto tali, ma è mirata alle attività della vita sociale e professionale. Non ci sono confini interni, quindi Bellinzona è un unico territorio. Siamo comunque attenti alle particolarità e volentieri manteniamo contatti con le associazioni di quartiere, siccome le sensibilità dei cittadini sono anche molto legate al territorio.
Una soluzione potrebbe essere di riorganizzare il Posto di polizia come fatto con il progetto pilota per le Tre Valli che prevede assistenti per compiti minori di prossimità e agenti che saranno inglobati nella Polizia cantonale?
Per la Città di Bellinzona che, con tutto il rispetto, presenta particolarità e necessità di sicurezza diverse rispetto alle Tre Valli, non la vedrei come una soluzione, ma piuttosto come un’involuzione. La Polizia comunale cerca di garantire una presenza e un’attenzione capillare sul territorio (prossimità), così come di acquisire e mantenere quelle informazioni di dettaglio che permettono anche di prevenire, bloccare o reprimere eventuali situazioni non conformi alle norme, alle regole o alle leggi in vigore. Non ci sono compiti minori di prossimità: anche il solo controllo di posteggi può essere utile per ‘scoprire’ qualcosa d’importante e non può essere derubricato per mero risparmio.
Dal 2001 quali sono stati i problemi principali riscontrati dalla Polcom?
Le problematiche sono sempre simili e, come detto, seguono l’evoluzione della società, con alti e bassi in base alle varie generazioni e alle ‘mode’. Niente di grave, ma l’attenzione deve sempre essere alta e ben presente, il che è comunque impegnativo.
Quale è stato il caso più eclatante o la situazione che l’ha colpita maggiormente?
Non ricordo un caso eclatante, ma una situazione sì: il lockdown a causa del Covid. Giorni angoscianti con ‘il nulla’ quotidiano; mancava il rumore della vita normale e non ci si poteva incontrare. Un silenzio e un ‘deserto’ surreale, con le poche persone in giro che addirittura si schivavano senza nemmeno salutarsi. Ora ci si lamenta del rumore (peraltro a volte giustamente), ma in quel momento mancavano proprio i segni di una vitalità. Se poi aggiungiamo che praticamente ogni giorno veniva comunicato il numero dei malati e dei morti… Mi vengono ancora i brividi al solo pensarci.
La cittadinanza da cosa è più infastidita?
Difficile fare una graduatoria. C’è una maggiore personalizzazione degli interessi e quindi anche delle problematiche ritenute fastidiose. Di certo però, anche se nulla è banale, non ci sono situazioni particolarmente gravi.