La Fas è contraria alla demolizione dello stabile ex Gaggini a Bellinzona, ritenendolo importante dal punto di vista della storia urbanistica
Altra voce critica in merito alla sistemazione della Piazzetta ex Mercato a Bellinzona. Più precisamente la sezione Ticino della Federazione architetti svizzeri (Fas) esprime “forte preoccupazione” per quanto riguarda la demolizione dello stabile ex Gaggini, prevista dal progetto fatto elaborare dal Municipio all'architetto luganese Luca Pessina che mira, con un investimento di circa 2,3 milioni di franchi, a migliorare il decoro generale del comparto. Progetto che ha già ricevuto due opposizioni contro la domanda di costruzione, così come altre opinioni contrarie.
Pure la Fas si schiera in particolare contro la pensilina prevista per le biciclette ma anche, all'occorrenza, per l’organizzazione di piccoli eventi legati al vicino Teatro Sociale. “L’immobile ex Gaggini è un fabbricato privo di particolari qualità architettoniche ma importante dal punto di vista della storia urbanistica”, si legge in un comunicato. “La sua presenza conforma lo spazio pubblico conferendogli una dimensione che riteniamo sbagliato annullare con il progetto di una tettoia che (anche se disegnata con qualità costruttiva) non può sostituire il volume preesistente”. Insomma, “siamo decisamente contrari alla formazione di un vuoto all’interno del tessuto edilizio del nucleo storico della città, che già in passato ha subito trasformazioni che hanno compromesso la sua struttura compatta”. La Fas precisa poi di non essere “per la conservazione acritica dell’esistente”, ma ritiene “che questo luogo debba essere recuperato nel rispetto della sua qualità storica e urbanistica, con interventi di fine ricucitura, di alternanza di spazi vuoti e di volumi, confermando il suo peculiare carattere urbano”. In generale “il territorio del fondovalle ticinese – prosegue la nota – continua a subire edificazioni sparse che costituiscono grandi sprechi di risorse economiche e di energia”. La Fas ritiene quindi “che, oltre a impedire il disordine insediativo, sia insieme necessario proteggere e valorizzare gli abitati esistenti, in particolare quelli più antichi, densamente articolati intorno a spazi pubblici che sono l’esito di complesse stratificazioni colme di memorie”. Infine la Fas termina con un auspicio: “Il concorso di progettazione, che può mobilitare le migliori risorse professionali esistenti sul territorio, costituisce lo strumento principale per offrire al Municipio di Bellinzona la possibilità di compiere le scelte più culturalmente motivate”.
Ricordiamo che contro il progetto che prevede, fra l’altro, la demolizione dello stabile ex Gaggini (in disuso da svariati decenni e malconcio) di proprietà comunale si è schierato l'architetto Sergio Cattaneo tramite un'opposizione alla domanda di costruzione. Opposizione che in sintesi chiede di recuperare e valorizzare l’immobile che fa parte del tessuto medievale protetto del Centro storico. Sulla stessa lunghezza d’onda la Società ticinese per l’arte e la natura (Stan) che ritiene irragionevole spazzar via il complesso, che contribuisce a definire la piazzetta, per sostituirlo con una pensilina. In generale la Stan ritiene che la sostanza costruita dev'essere riabilitata e non demolita, evitando così anche, ma non solo, di sprecare l’energia utilizzata per la sua edificazione. Il tema ha poi fatto discutere pure la politica: il consigliere comunale dei Verdi Ronald David ha pubblicato una riflessione sulla necessità di rivedere l'impostazione maggiormente in un'ottica green e di utilizzo ludico del quadrilatero. Un altro consigliere comunale, Michele Egloff dell'Unità di sinistra, ha invece sollecitato maggiore attenzione verso i disabili.
Nel frattempo la Città sta ancora attendendo alcuni preavvisi degli Uffici cantonali competenti. In questo senso sarà rilevante quello dell'Ufficio dei beni culturali, visto che il progetto si inserirà nel quadrilatero di circa 4’000 metri quadrati fra Palazzo Civico e, soprattutto, le mura medievali che costeggiano via Dogana. Una volta ricevuti tutti i preavvisi, la Città adatterà eventualmente il progetto per poi sottoporlo per approvazione al Cantone.