Con ‘The Social Wagon’ un gruppo di ragazzi immagina nuovi luoghi di incontro in città adattando delle vecchie carrozze dei treni inutilizzate
A Bellinzona i giovani si ritrovano soprattutto in piazza del Sole, sui gradini della stazione o in golena. Luoghi molto apprezzati per scambiare quattro chiacchiere, ridere e divertirsi, ma tutti all’aperto, ciò che può essere un limite nelle giornate dalle temperature più rigide o in quelle di pioggia. Un gruppo di ragazzi sta riflettendo proprio sulla necessità di un posto riparato dove ritrovarsi con ogni condizione atmosferica e in qualunque periodo dell’anno; si tratta di uno dei numerosi progetti proposti e promossi dai ragazzi che frequentano i laboratori di ‘The Social Truck’, servizio della Cooperativa Baobab reso possibile grazie al partenariato con Città e Cantone.
Il progetto ‘The Social Wagon’, prevede di adibire un vagone del treno dismesso a luogo di incontro. Il furgone itinerante, da quasi quattro anni aiuta i giovani tra i 12 e i 19 anni del comune di Bellinzona a realizzare dei progetti che, in alcuni casi, sono anche stati concretizzati. «Mi sono resa conto che io e i miei amici ci incontriamo sempre all’aperto e spesso anche con condizioni atmosferiche molto difficili», riconosce Aura, 19enne del Liceo di Bellinzona. «E così, parlandone, è nata l’idea di adattare dei vagoni del treno inutilizzati e posarli in città, in modo da creare nuovi luoghi di ritrovo al coperto dove recarsi anche quando piove o nevica», spiega.
Il progetto di Aura e di quattro suoi coetanei è però attualmente in standby: gli studenti stanno infatti terminando l’ultimo anno di Liceo e l’anno prossimo partiranno oltre Gottardo o per l’Europa per proseguire gli studi. I ragazzi hanno quindi deciso di attendere di trovare nuovi giovani che possano subentrare per dar seguito al progetto prima di avanzare con i lavori e l’eventuale presa di contatto con le istituzioni. L’appello è dunque lanciato: nuove forze sono benvenute, gli interessati possono prendere contatto con il gruppo su Instagram sulla pagina ‘The Social Wagon o ‘truckthesocial’.
«Ci siamo informati e abbiamo scoperto che esistono progetti simili. Ad esempio, in Svizzera francese, hanno creato una radio in un container. Se non dovesse funzionare con un vagone anche noi possiamo immaginare una struttura simile o un vecchio bus», spiega la 19enne. Un progetto che i giovani immaginano autogestito, ma con una persona che si occuperà delle aperture e chiusure della struttura a orari predefiniti e responsabile in caso di bisogno. «Anche se non farò più parte del progetto perché proseguirò gli studi altrove, spero di vederlo realizzato perché ci tengo e mi sembra davvero un’iniziativa bella e utile a livello sociale», aggiunge Aura. Questo progetto si differenzia da un classico centro giovanile che prevede la presenza costante di un adulto addetto a supervisionare le attività. ‘The Social Wagon’ vuole essere un’iniziativa ideata dai giovani stessi, facendoli dunque sentire protagonisti.
Una funzione di ‘The Social Truck’ è dare una mano ai giovani a sviluppare progetti, come quello di cui abbiamo appena parlato, e a confrontarsi con gli adulti e il territorio, in un esercizio di cittadinanza attiva. «Il nostro ruolo è quello di aiutare i ragazzi a coordinarsi nella realizzazione di progetti che nascono su loro impulso e a fare ordine fra le idee», spiega Dario Marsilio, responsabile di ‘The Social Truck’. Oltre a questo progetto, un gruppo di ragazzi che frequenta il furgone itinerante sta per esempio riflettendo anche su delle migliorie da proporre allo skatepark di Bellinzona. Le iniziative non mancano e un altro gruppo di frequentatori sta organizzando un torneo di street basket, 3 contro 3, alle Medie 2 di Bellinzona il 25 giugno per ragazzi dai 14 anni in su. Mentre il 9 luglio verrà riproposto il torneo di calcetto. «Le attività che proponiamo piacciono e il riscontro è ottimo, ora intendiamo ampliare il nostro raggio di azione con maggiore presenza nei quartieri», fa presente Marsilio. Tra questi soprattutto Camorino, Sementina e Giubiasco.
Il furgone sociale accoglie i giovani il mercoledì e la domenica (dalle 14), giovedì pomeriggio (dalle 16.30) e il venerdì pomeriggio (dalle 16.30) e sera (20.30-23) ogni due settimane, in alternanza con il sabato (sempre pomeriggio e sera). ‘The Social Truck’ garantisce quindi una presenza settimanale di 13-18 ore. «Un altro obiettivo che ci siamo posti è di raggiungere maggiormente la popolazione femminile, perché solitamente sono principalmente i ragazzi a partecipare ai nostri incontri», evidenzia il responsabile.
Le collaborazioni con altri servizi di prossimità della Città e del Cantone non mancano. Per esempio l’anno prossimo ‘Filo conduttore’, un progetto che prevede contest di musica rap e trap, promosso con i servizi di prossimità di Lugano e Locarno e che coinvolge giovani di tutto il Ticino, potrebbe essere organizzato a Bellinzona. L’entusiasmo e i progetti sono molti e, come sostiene la filosofia di ‘The Social Truck’, non è il risultato ciò che conta di più ma il fatto di tentare, riprovare, sbagliare e imparare sempre qualcosa di nuovo.