Costruito nel 1969 e usato fino al 1997 dalle scuole, la Fondazione Vita Serena lo ha occupato fino al 2020. Demolizione salata per 377mila franchi
Costruito nel 1969 per una durata massima di vent’anni, ha invece ampiamente superato la cinquantina. Ora, dismesso nel 2020 quando la Fondazione Vita Serena ha traslocato dopo averlo a lungo occupato facendone un punto di ritrovo molto apprezzato per anziani, invalidi e persone sole, il prefabbricato scolastico di Giubiasco situato in viale 1814 nell’angolo fra il Mercato coperto e le vicine Elementari verrà demolito. Lo comunica il Municipio di Bellinzona chiedendo al Consiglio comunale di stanziare un credito abbastanza importante, pari a 377mila franchi. “La sua demolizione non è più procrastinabile per motivi di fatiscenza e non da ultimo per l’obbligo di ripristinare lo stato del sedime antecedente all’edificazione di cui il Cantone è comproprietario”, scrive l’esecutivo cittadino.
Il piccolo edificio a un piano era stato voluto dall’allora Comune di Giubiasco per soddisfare le crescenti esigenze di spazio per le scuole; dopo le prime due aule, nel 1971 se n'erano aggiunte altre due per un totale di quattro. Il tutto per un costo complessivo di 380mila franchi. Le scuole le hanno occupate per 28 anni, fino al giugno 1997, dopodiché il Municipio anziché procedere con la demolizione ha ritenuto opportuno affidare il piccolo stabile alla Fondazione Vita Serena con un diritto di superficie valido fino al 2012 ed estendibile fino al 2020. Fondazione che esattamente tre anni fa ha infine traslocato trasferendosi nel rinnovato ex Oratorio in via Rompeda.
Ora, può forse sorprendere l’onere necessario per la demolizione. Un spesa identica a quella di realizzazione. Il motivo, com’è facile immaginare, è da ricondurre alla presenza di sostanze ampiamente usate in edilizia fino a quando, verso metà anni ’80, sono state vietate dalla Confederazione poiché nocive per la salute. “Per definire la strategia di demolizione e i relativi costi – spiega il Municipio nel messaggio – i materiali costruttivi sono stati campionati e analizzati in laboratorio per accertare la presenza in particolare di amianto e Pcb. In sei materiali sono state rilevate sostanze nocive, più precisamente: nell’isolante delle pareti perimetrali e delle pareti di separazione interne, nelle lastre isolanti del soffitto, nel mastice delle finestre, nelle lastre di rivestimento dello zoccolo esterno”. Perciò la demolizione selettiva delle strutture contaminate “sarà svolta da imprese specializzate in bonifiche che opereranno secondo la specifica normativa, mentre il dispositivo di sicurezza e le procedure saranno sottoposte per approvazione alle autorità competenti”.
Le misure di prevenzione principali “saranno il confinamento completo dell’edificio e la messa in depressione delle zone d’intervento contaminate tramite un impianto di ventilazione e filtraggio certificato”. Infine, “la sicurezza e la salute degli addetti ai lavori e delle zone limitrofe saranno certificate da ripetuti controlli di misura e di analisi”. Tutto ciò costerà 160mila franchi, ossia quasi la metà della spesa complessiva.