Bellinzonese

Giubiasco: rilanciata l'idea di far salire i rifiuti sul treno

Con una mozione Massimiliano Ay chiede al Consiglio di Stato di rivalutare il raccordo per allacciare l'inceneritore alla linea ferroviaria

Obiettivo eliminare il trasporto su camion dei rifiuti sottocenerini
(Ti-Press)
23 marzo 2023
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Previsto ma poi abbandonato perché non ritenuto più necessario, il raccordo ferroviario tra la linea Giubiasco-Cadenazzo e l'inceneritore cantonale di Giubiasco torna d'attualità con un nuovo atto parlamentare in Gran Consiglio. La recente mozione presentata da Massimiliano Ay (Partito comunista) e sottoscritta da altri cinque deputati di più colori politici, chiede infatti al Consiglio di Stato di rivalutare l'opportunità di realizzare il raccordo che permetterebbe il trasferimento su rotaia dei rifiuti provenienti dal Sottoceneri e destinati al termovalorizzatore. Si parla dei centri di compattazione a trasbordo di Coldrerio e Bioggio, da dove ogni anno partono migliaia di camion. La mozione ha lo scopo di incaricare il governo di avviare uno studio che prenda in considerazione aspetti tecnici, finanziari e ambientali dell'opera: 1,2 chilometri di binari per un costo ai tempi stimato di 7,5-10 milioni, a carico di Cantone e in parte Confederazione.

In passato opera ritenuta superflua

Considerato il rapporto costi-benefici messo in luce dalla perizia eseguita da uno studio esterno di consulenza ambientale, nel 2013 il Municipio di Giubiasco e l'Azienda cantonale dei rifiuti (Acr) avevano ritenuto superflua la realizzazione del raccordo, essendo i parametri delle emissioni di ossidi d'azoto e di polveri fini prodotte dal traffico indotto dall'inceneritore già abbondantemente sotto i limiti. A questo punto il Consiglio di Stato aveva deciso di ritirare il proprio messaggio con il quale proponeva al Gran Consiglio di concedere un credito da destinare alla progettazione del binario. Una successiva mozione del deputato socialista Carlo Lepori chiedeva al governo cantonale di rivalutare l'opera con uno studio: negativa la risposta arrivata all'inizio del 2015, con il CdS che ribadiva di ritenere l'opera sostanzialmente inutile di fronte al raggiungimento degli obiettivi ambientali, con peraltro un'ulteriore riduzione delle emissioni grazie all'impiego di camion meno inquinanti e un'ottimizzazione della logistica dei trasporti. Nella risposta il governo motivava inoltre che entrambe la stazioni di trasbordo sottocenerine di Bioggio e Coldrerio sono sprovviste di raccordi ferroviari, la cui realizzazione, specialmente a Coldrerio, risulta quasi impossibile.

‘Costi inferiori grazie all'evoluzione della tecnica ferroviaria’

A distanza di otto anni dal definitivo accantonamento del progetto, per Massimiliano Ay i tempi sono ora maturi per rivalutare l'opera. Ritenendo che in passato abbia pesato fortemente il costo stimato per la realizzazione, Ay è dell'avviso che “l'evoluzione della tecnica ferroviaria permette oggi l’uso di locomotive ibride o elettriche con accumulatori evitando così di dover elettrificare il raccordo sull’ultimo tratto fino all’inceneritore”, andando così a ridurre i costi rispetto a quelli quantificati in passato. “La variante senza elettrificazione entrerebbe in considerazione se il servizio può essere effettuato in maniera conveniente tramite locomotive ibride o a batterie. Le stazioni di trasbordo di Bioggio, per i rifiuti del Luganese, e nelle vicinanze di Coldrerio, per quelli del Mendrisiotto, potrebbero anch'esse adottare questa nuova tecnologia ferroviaria”. Per il deputato, lo studio di fattibilità dovrà valutare dunque la realizzazione del citato raccordo nella variante con o senza elettrificazione. Nella mozione viene poi sottolineato che oggi non esiste più il conflitto con il tracciato del collegamento stradale per il progetto A2-A13, visto che la variante attualmente scelta dal Cantone e avallata dalla Confederazione fa capo allo svincolo di Camorino e non prevede più di realizzarne uno a Sant'Antonino. Non da ultimo, “il raccordo ferroviario potrebbe essere, non solo utile ma indispensabile, per il trasporto delle scorie dall’inceneritore alla discarica ipotizzata nel Canton Uri, anche a seguito dell’esaurimento di quella di Lostallo/Sorte”. Secondo Massimiliano Ay, “il trasferimento del trasporto dei rifiuti, dove possibile senza costi di investimenti eccessivi, dalla strada alla ferrovia, è senza ombra di dubbio, per un Ticino che sta entrando nell’epoca di AlpTransit, un obbligo al riguardo delle future generazioni”.

‘Potrebbero essere tolti dalle strade più di 5'000 camion’

Il granconsigliere svela inoltre i dati ricevuti dall'Acr per il 2022 relativi all'inceneritore: durante lo scorso anno c'è stato “un trasporto di 15'000 tonnellate di rifiuti solidi urbani comunali dal centro di trasbordo di Bioggio e 8'500 tonnellate da quello della Valle della Motta a Coldrerio. A questi quantitativi – prosegue il deputato – si aggiungono inoltre le 47'000 tonnellate trasportate dai riciclatori autorizzati direttamente dal Luganese e le 11'500 tonnellate dal Mendrisiotto”, che secondo il mozionante devono pure confluire sulla ferrovia. “Da questi dati, considerando il carico medio di 15 tonnellate per camion, si possono quantificare in circa 4'130 i veicoli all'anno da Bioggio e 1'330 da Coldrerio. Per un totale di circa 5'460 camion che potrebbero essere tolti dalla sempre più intasata autostrada A2 del Sottoceneri”.

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