La Sat Lucomagno chiede ai soci di dare la propria visione sulla ‘direttissima’. Passi concreti invece per l’itinerario ufficiale, verso una sistemazione
La Società alpinistica ticinese, sezione Lucomagno, ha discusso anche del sentiero non demarcato che porta alla Capanna Scaletta in occasione dell’assemblea ordinaria tenutasi a Olivone venerdì 10 marzo. Come riferito la scorsa settimana, l’appuntamento voleva essere anche l’occasione per avere una visione d’insieme da parte dei soci sull’opportunità di attuare misure dopo la tragedia dello scorso 4 settembre, quando due 14enni di una polisportiva del Varesotto che stavano scendendo lungo il percorso non ufficiale, detto la ‘direttissima’, sono caduti e morti, mentre un terzo coetaneo ticinese si è gravemente ferito nel tentativo di soccorrerli.
Il comitato ha deciso di prendersi ancora un po’ di tempo – anche alla luce dei soci che non hanno potuto presenziare – per permettere a tutti di inoltrare in forma scritta la propria visione. In questo modo si vuole individuare la soluzione maggiormente fattibile e condivisa. Al momento, prosegue il presidente Enea Solari, la Sat Lucomagno ha già ricevuto alcune considerazioni che verranno debitamente valutate. «Segno che il messaggio di sensibilizzazione del comitato è passato».
Due le ipotesi che appaiono come le più attuabili: l’inserimento di ancoraggi per migliorare la sicurezza nei punti più insidiosi della ‘direttissima’, oppure di non più utilizzare la traccia permettendo alla vegetazione di man mano andare a cancellarla, come peraltro suggerito dal Cantone per tramite della Commissione cantonale dei sentieri. Subito dopo la tragedia, la Sat Lucomagno aveva infatti scritto alla Sezione cantonale della mobilità chiedendo, pur non essendo gli uffici cantonali competenti per un sentiero non ufficiale, un parere su possibili misure alla luce di quanto successo.
Proprietaria del rifugio ma non del terreno lungo il quale si snoda la ‘direttissima’ (che appartiene al Patriziato di Ghirone), la Sat Lucomagno non considera la traccia non ufficiale un valore aggiunto per la capanna. Tuttavia non è un mistero che, dato il minor tempo di percorrenza, la via sia spesso utilizzata dagli alpinisti più esperti, conoscitori del luogo, così come dai cacciatori. L’idea di installare un cartello che mette in guardia chi vuole percorrerla non aveva fatto l’unanimità: si teme infatti che un’indicazione sulle sue insidie possa portare all’effetto opposto e stuzzicare a mettersi alla prova i tanti escursionisti che frequentano la zona.
In attesa di avere un quadro generale della volontà dei soci, un passo concreto durante l’assemblea è stato fatto nella direzione di migliorare la qualità di percorrenza del sentiero ufficiale, che richiede circa mezz’ora in più di cammino. «Le riflessioni portate dal comitato sono state condivise: questa mattina c’è già stato un contatto con il gruppo Gestione sentieri dell’Organizzazione turistica regionale che si è detto ben disposto – e di questo ringrazio a nome della Sat Lucomagno – a verificare la possibilità di intervenire per sistemare alcuni punti e rendere così maggiormente attrattivo, anche se più lungo, il sentiero ufficiale. Allo stesso tempo – prosegue il presidente Solari –, quando arriverà il momento di reinstallare i cartelli dopo la stagione invernale, si valuterà se potenziare la segnaletica per rendere ancora più visibile il sentiero ufficiale e indirizzare ancor più gli escursionisti a utilizzarlo in modo esclusivo».