Pronto il tratto ticinese del percorso storico fra Costanza e Pavia: in primavera la posa della segnaletica fino a Ponte Tresa
Il 2023 sarà l’anno della Via Francisca del Lucomagno, collegamento di 500 chilometri e rotti fra il Lago di Costanza e Pavia – e poi fino a Roma allacciandosi alla via Francigena – lungo il quale per diversi secoli sono transitate persone, merci, eserciti e imperatori connettendo in modo abbastanza diretto, secondo i canoni, i mezzi e le possibilità di allora, il centro dell’Europa alla città eterna. Al termine dello scorso decennio il tracciato è stato ripreso in ottica pedestre per offrire a escursionisti e pellegrini un’importante occasione di rivivere una via storica che incontra parecchie testimonianze religiose, architettoniche, paesaggistiche e turistiche. Già attivati diversi tratti che attraversano i territori lombardi e quelli d’Oltralpe, quest’anno sarà mappata la parte ticinese che dal Passo del Lucomagno scende fino a Ponte Tresa attraverso la Valle di Blenio, la Riviera, il Monte Ceneri, la valle del Vedeggio e il Malcantone. Si tratta di una tappa importante del progetto, sostenuto da varie istanze elvetiche e italiane, con iniziative future già in fase di maturazione.
«Attualmente stiamo affinando la richiesta di finanziamento da parte del Programma San Gottardo per quanto riguarda realizzazione e posa della segnaletica nei Grigioni e in Ticino», spiega alla ‘Regione’ Matteo Oleggini, presidente dell’associazione italo-svizzera ‘Amici della Via Francisca’: «Nel frattempo la Sezione cantonale della mobilità ha autorizzato la posa in Ticino di 18 tavole informative, posa prevista in primavera», prosegue Oleggini rimarcando che il percorso consigliato si snoda lungo la rete sentieristica ufficiale. Le tavole «conterranno informazioni utili sui luoghi e sui percorsi da seguire. Un codice QR rimanderà al sito della nostra associazione, dal quale si potranno attingere informazioni, aneddoti e particolarità sulla zona e i suoi monumenti. Sarà anche possibile scaricare la traccia Gps e ciascuno sarà libero di fare le deviazioni che desidera per eventualmente raggiungere e visitare i punti d’interesse descritti nel portale e situati a distanze ragionevoli dal percorso». Tra le priorità sul breve e lungo termine si porrà anche la necessità d’indicare gli esercizi pubblici e i negozi da coinvolgere per assicurare vitto, alloggio e vendita di prodotti alimentari. «Servizi pensati per soddisfare le esigenze di tutte le tasche. Ad esempio, si potrebbe pensare d’interpellare le parrocchie, laddove abbiano dei locali adatti da mettere a disposizione». Il Cammino di Santiago di Compostela tra Spagna e Portogallo insegna che la richiesta per l’alloggio è molto variegata: c’è chi non vuole rinunciare ai comfort, ma il più delle volte si cercano strutture semplici e utilizzabili in gruppo a prezzi contenuti.
Sempre quest’anno in maggio, giugno e luglio l’associazione intende organizzare tre giornate accompagnate alla scoperta della tratta grigionese, da Bonaduz a Ilanz, da Trun a Disentis e poi fino al Lucomagno. Non escluso anche il coinvolgimento di persone a cavallo e/o in mountain bike. Interesse è stato mostrato anche dal gruppo che promuove le ricette del Maestro Martino, il grande cuoco bleniese del Rinascimento. «Il percorso è di nessuno e di tutti – annota Oleggini – e siamo aperti a incontrare chi dimostri un interesse a correlarsi tramite iniziative in linea con lo spirito della Via Francisca. Il progetto prevede anche la pubblicazione, nel 2024, di un libro storico-culturale che illustrerà nel dettaglio la sua importanza sotto vari punti di vista: «Non una guida da portarsi appresso durante il viaggio, ma un volume che aiuti a prepararsi, o da leggere tornati a casa». Un ulteriore scalino arriverà nel 2025, anno del Giubileo con celebrazioni speciali a Roma: «Entro allora – conclude Matteo Oleggini – intendiamo completare l’offerta informativa e infrastrutturale, per soddisfare le richieste di un numero di viandanti che, confidiamo, aumenterà gradualmente».
Dal profilo finanziario il costo preventivato per la tratta ticinese ammonta a 172mila franchi, di cui la metà finanziata dal Programma San Gottardo e l’altra metà dalle Organizzazioni turistiche regionali del Bellinzonese, del Luganese e della Surselva e rispettivi Enti regionali per lo sviluppo. Per testare la praticabilità del tragitto, nel 2017 alcuni membri dell’associazione Amici della Via Francisca lo hanno percorso a tappe. Con Oleggini il 22 luglio c’era anche, nel tratto bleniese, Juri Clericetti fresco di designazione quale nuovo direttore dell’Otr Bellinzona e Alto Ticino da settembre: «Mi sono subito reso conto del grande potenziale e ho messo la Via Francisca fra le priorità della nostra Otr. Oggi è la spina dorsale dei nostri vari sentieri tematici che hanno con esso dei punti di contatto, fisici o ideali, fra storia, natura e cultura. Il percorso di avvicinamento è stato lungo, ma grazie al coinvolgimento dei vari enti co-finanzianti ce l’abbiamo fatta. Ora si tratta di mettere a posto alcuni aspetti pratici. Ad esempio, i vari partner che saranno coinvolti nella rete per il vitto e l’alloggio riceveranno il materiale necessario per emettere il timbro che certifica sul libretto personale l’effettivo passaggio di ciascun pellegrino. Ancora da approfondire – conclude Juri Clericetti – è l’aspetto dell’assistenza puramente turistica per i pellegrini».