Bellinzona, spunta una testimonianza: ‘Il 14enne in fin di vita e il centauro di 16 anni facevano spesso quelle cose, per gioco’
Una scommessa, una sfida fra amici: tu ti sdrai per terra e io ti scavalco con la moto senza nemmeno sfiorarti. Tagliando con l’accetta, sarebbe questo – stando a una testimonianza raccolta dalla ‘Regione’, non confermata dalla polizia che per il momento non può esprimersi vista l’inchiesta ancora nelle fasi iniziali – il succo della dinamica all’origine del grave incidente verificatosi ieri sera in viale Officina a Bellinzona, a 100 metri dal bar Bruno e poco distante dal Centro medico all’angolo con vicolo Santa Marta. A rimanere ferito gravemente alla testa, a causa dell’impatto con una motocicletta in cui è stato coinvolto, un 14enne di Bellinzona residente nel quartiere Semine. Illeso ma in stato di shock il suo amico centauro, di soli 16 anni, anche lui domiciliato in città in zona Gerretta, e gli altri amici che si trovavano con loro. Tutti assistiti dal Care Team che ha dato loro conforto. Stando a nostre informazioni, il 14enne ricoverato all’ospedale si trova sempre fra la vita e la morte, ma sembra esserci un piccolo miglioramento delle sue condizioni. Sul caso indagano la Polizia cantonale e la Magistratura dei minorenni: vicino al luogo dell’incidente, in zona Officine, sono presenti alcune telecamere di videosorveglianza che potrebbero essere utili nell’inchiesta.
«I due sono grandi amici, girano sempre insieme, spesso anche in gruppo, e ieri dopo aver trascorso una prima parte della serata al Bar Viale stavano tutti venendo qui da noi, come spesso facevano il venerdì e il sabato», ci racconta il gerente del Bar Bruno che si trova un po’ più a nord del punto dell’incidente, di fronte all’entrata delle Officine Ffs. «Noi da qui non abbiamo visto nulla, non abbiamo assistito alla scena». Ma ben presto, quando hanno udito le sirene di Croce Verde e polizia, gli avventori e i dipendenti hanno subito intuito cos’era successo. «La polizia è stata qui a raccogliere le testimonianze», prosegue il nostro interlocutore: «In linea generale, sappiamo che quanto successo era un ‘gioco’ che i due amici facevano talvolta fra loro. Una sorta di scommessa. Ci scherzavano sopra, anche perché prima di oggi gli era sempre andata bene. Tuttavia, cos’abbiano veramente fatto questa volta non so dirlo di preciso». Qualcosa evidentemente è andato storto. «Noi dal bar non lo abbiamo visto, ma ce l’hanno poi riferito quando il gruppo di amici è venuto qui per qualche minuto, prima di dirigersi all’ospedale», conclude il gerente interpellato dalla redazione.