Il comandante Samuele Barenco sulle sfide nel trovare nuove leve, in particolare volontari per gli interventi diurni in settimana
È «abbastanza soddisfatto» il comandante del Corpo pompieri di Bellinzona dei nuovi effettivi reclutati nel 2022: «Posso confermare l’incorporazione di quindici aspiranti che svolgeranno la formazione nel 2023, e che si prevede saranno integrati nelle squadre operative a partire da gennaio 2024», indica a ‘laRegione’ Samuele Barenco. Dei nuovi militi, tutti volontari, tredici hanno scelto la funzione di pompiere urbano, mentre due di montagna. Un numero tutto sommato in linea con quello degli ultimi anni (nel 2021 erano tredici gli aspiranti, tutti urbani) e che mantiene stabile l’effettivo (circa 120 pompieri urbani e 75 di montagna) dal momento che indicativamente corrisponde al totale dei pompieri che annualmente lasciano il Corpo.
Se a livello numerico il risultato può essere ritenuto soddisfacente ma non esaltante considerando anche l’impegno per la campagna di promozione effettuata a livello cantonale, il comandante evidenzia quello che reputa un attuale grande problema per le caserme ticinesi: «Nell’ultimo decennio abbiamo riscontrato una tendenza generale di una riduzione del tempo di permanenza. E un maggiore ‘turnover’ porta soprattutto a una perdita di esperienza: abbiamo molti pompieri con pochi anni alle spalle, tanti giovani che hanno sicuramente parecchia energia, ma dall’altro canto non si può negare che si fanno sentire le partenze di militi con una lunga formazione alle spalle». Una tendenza, riconosce Barenco, difficile da invertire, «perché l’impegno che chiediamo ai volontari, a livello di ore che devono investire in questa attività, è tantissimo e c’è il rischio che le batterie si esauriscano in poco tempo. Decenni fa, invece, il giovane pompiere che si arruolava rimaneva sovente attivo fino alla pensione». Oltre a un’attività oggi divenuta certamente più intensa (circa 400 gli interventi annui del Corpo di Bellinzona), Barenco sottolinea anche quella che ritiene essere una disaffezione generale riscontrata da tante realtà – non solo di soccorso – basate sul volontariato.
C’è poi una società sempre più dinamica, in cui si riduce il tempo libero da mettere a disposizione, e la sempre minor disponibilità dei datori di lavoro a concedere ai propri dipendenti di potersi assentare in caso d’urgenza. «È anche comprensibile di fronte alle assenze durante gli orari di lavoro che comporta l’aumento degli interventi osservato negli ultimi anni». La reperibilità di pompieri volontari per gli interventi diurni durante la settimana è in effetti l’aspetto più sensibile del Corpo di Bellinzona, peraltro rimarcato dal Municipio nel Preventivo 2023. Per questo tipo di interventi vengono impiegati i militi del personale permanente (in totale la squadra conta 18 effettivi), più le altrettante persone impiegate in altri settori della Città, come l’Ente sport, i Servizi urbani, l’Azienda multiservizi Bellinzona. «Non ci siamo mai trovati in una situazione di difficoltà tale da non avere gli effettivi sufficienti per poter intervenire, ma è chiaro che si tratta di un equilibrio fragile, che va curato e tenuto costantemente sotto controllo per evitare di ritrovarsi in situazioni non ideali». Insomma l’auspicio è che almeno due dei nuovi tredici aspiranti pompieri urbani diano disponibilità per gli interventi diurni. «Durante la notte e nel fine settimana il numero di volontari disponibili è invece molto più importante».
In una realtà troppo piccola, non certo Zurigo o Ginevra, per rendere sostenibili i costi di un professionismo puro, per il comandante Barenco è imprescindibile l’apporto della Città nell’assumere personale nei vari servizi cittadini che, in caso di necessità, possa svolgere anche la funzione di pompiere urbano durante il giorno. «È una delle misure varate nell’ambito di un grande lavoro di pianificazione. Un’intesa con la Città, per non creare costi fini a sé stessi, che funziona bene e che per noi risulta indispensabile. Non potremmo insomma più tornare indietro. Credo che ci sia ancora margine per potenziare le forze a nostra disposizione tramite questa sinergia». Se ne parla da anni ma è sempre in fase di stallo il tema della nuova caserma che garantirebbe ampi miglioramenti a livello logistico.
Ancora presto, rileva infine Barenco, per stilare un bilancio globale della campagna di reclutamento condotta quest’anno a livello cantonale che ha visto collaborare tutti i Corpi pompieri ticinesi.
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Il comandante Barenco