Bellinzona: terzo rinvio della cerimonia per il 30° della struttura Mesolcina. Caso Sementina: tre giorni di processo il 23, 24 e 25 novembre
Niente da fare per la cerimonia prevista sabato 22 ottobre alla Casa anziani comunale di Bellinzona per degnamente sottolineare i 30 anni di presenza della struttura in piazza Mesolcina. Considerato il picco pandemico nuovamente registrato in Ticino, ieri il municipale Giorgio Soldini, capodicastero Anziani e Ambiente, e la Direzione del Settore anziani comunale hanno deciso di annullare l’appuntamento cui erano invitati i collaboratori della casa di riposo e le autorità politiche cittadine e cantonali. In tutto un centinaio di persone, fra cui il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, capo del Dss, che a sua volta non avrebbe presenziato essendosi infortunato giocando a calcio.
Il tema sull’inopportunità dei festeggiamenti in concomitanza con una ripresa dei contagi da Covid, ricordiamo, era emerso pubblicamente settimana scorsa a seguito di un’interpellanza inoltrata dal Movimento per il socialismo, secondo cui meglio sarebbe stato rinviare l’evento al prossimo inizio di estate. «L’Mps sfonda porte aperte – commenta Soldini interpellato dalla ‘Regione’ – dal momento che quello che verrà formalizzato domani, durante la seduta settimanale di Municipio, è il terzo annullamento della cerimonia. In un primo momento, lo scorso marzo, l’avevamo fissata con la Direzione a metà primavera, nel giorno esatto del 30° anniversario che ricorre il 10 maggio. Ma siccome allora vi era ancora molta incertezza sui contagi, si era deciso di rinviarla a fine luglio. Ma anche qui... niente da fare a causa dell’allerta canicola. Arriva ottobre, terza data scelta sabato 22, e di nuovo ancora nulla per una ripresa del Covid che in altre regioni della Svizzera e Italia per contro non viene registrata».
Da notare, sottolinea Soldini, che «inizialmente s’intendeva organizzare un evento per 200/250 persone, coinvolgendo anche gli ospiti e i progettisti. Poi si è prudenzialmente scelto un profilo più basso, scendendo a 120 invitati e alla fine a solo cento». Se ne riparlerà all’inizio della prossima estate, forse il periodo migliore, come suggerisce l’Mps, quando però vi sarà un altro giubileo da festeggiare, i 30 anni della Casa anziani di Sementina. Una struttura che rimarrà tristemente ricordata nella storia del Ticino per essere stata l’unica a finire sotto i riflettori del Ministero pubblico – con tanto di proposta finale di condanne penali – durante la prima ondata pandemica manifestatasi con 22 decessi su 80 ospiti. È infatti imminente (23, 24 e 25 novembre) il processo in Pretura penale a carico del direttore del Settore anziani, della direttrice sanitaria e della capocure che era in servizio durante la prima ondata. Dovranno rispondere di ripetuta contravvenzione alla Legge sulla lotta contro le malattie trasmissibili dell’essere umano. Secondo il procuratore generale Andrea Pagani e la pp Pamela Pedretti, titolari dell’inchiesta, avrebbero violato direttive federali e cantonali sulla gestione della struttura, del personale, degli ospiti e delle attività interne. Accuse per contro rigettate dal terzetto che si professa innocente.