L’apneista bellinzonese Vera Giampietro chiede aiuto per partecipare ai Campionati del mondo previsti in Turchia a inizio ottobre
Nulla sembra essere impossibile per Vera Giampietro, l’apneista bellinzonese capace di inabissarsi fino a profondità inimmaginabili. Dopo essersi rotta il ginocchio in primavera, la 32enne pensava di dover rinunciare ai Campionati del mondo di Kas, in Turchia, di scena a inizio ottobre. Secondo i medici, infatti, l’unica alternativa era sottoporsi a un intervento. «Non volevo però buttare all’aria tutti i miei piani... Ho faticato a rimettermi in forze, ma ce l’ho fatta – racconta soddisfatta a ‘laRegione’ –. A giugno mi sono recata in Egitto per allenarmi e recuperare il livello dell’anno scorso in ottica rassegna iridata. E i risultati sono stati incoraggianti: contro il monito di tutta l’equipe medica di evitare repentini movimenti del ginocchio e immersioni, in pochi giorni sono riuscita a scendere fino a quasi 50 metri senza pinne». Un mare in burrasca di emozioni ostacolato anche dalla difficoltà di reperire i finanziamenti necessari a supporto di questa passione. Nonostante la crescita esponenziale degli ultimi anni, la disciplina rimane pur sempre di nicchia e fatica ad attirare l’attenzione di importanti sponsorizzazioni. La 32enne ha quindi deciso di lanciare una raccolta fondi, facendo ricorso a un crowdfunding. «Gli apneisti in generale, anche i migliori, non sono molto sostenuti. Durante la settimana lavoro in ufficio mentre nei weekend in un bar per riuscire a partecipare a una manifestazione quali i Mondiali. È un bell’impegno, ma non rinuncerei solo per una questione di soldi». L’apnea non è ancora stata riconosciuta da Swiss Olympic, Vera (e, soprattutto, le sue prestazioni) spera di aiutare la federazione a sviluppare il movimento a livello nazionale. «Dopo la rassegna iridata, la seconda consecutiva, cercherò di procurarmi delle sponsorship private con marchi importanti dimostrando la costanza di rendimento costruita negli ultimi tre anni».
A proposito di risultati, quali le aspettative prima di salpare per la Turchia? «L’intenzione principale è di evitare nuovi infortuni – afferma sorridendo l’interlocutrice –. No, seriamente, il mio obiettivo è di stabilire dei nuovi record nazionali (di cui è già in possesso, ndr.) e di scendere ancor più in profondità: se penso alle ultime competizioni la concorrenza è agguerrita, le partecipanti hanno conseguito numeri pazzeschi. Non credo onestamente di riuscire ad ambire al podio nelle singole categorie (monopinna, con doppia pinna, senza pinna e immersione libera), ma nell’overall tutto si rimette in discussione». Vera Giampietro gareggia infatti in tutte le specialità, un’impresa di cui poche sono capaci. «Molte atlete riescono a inabissarsi più di me, non tutte però effettuano quattro tuffi differenti e, per di più, senza pausa; qui cercherò quindi di entrare fra le prime tre. D’altronde l’anno scorso mi sono piazzata sesta». La motivazione più grande rimane comunque l’esperienza umana. «L’apneista è una strana persona, i Mondiali sono un’occasione irripetibile per imparare, scambiarsi consigli e storie di vita nonché condividere momenti unici. E già quella è una vittoria». Una concentrazione di persone e paesi differenti, tutti uniti per la medesima causa, ossia gareggiare abbattendo eventuali barriere politiche o ideologiche. «Pochi giorni fa, per esempio, si è tenuta la prima competizione della Vertical Blue nelle acque delle Bahamas e, complice la delicata situazione mondiale generata dalla guerra, gli organizzatori hanno proposto agli atleti di partecipare sotto bandiera neutra, di colore blu – conclude emozionata la 32enne –. L’apnea cerca di riflettere su temi più ‘importanti’ rispetto ai singoli atleti e tuffi, almeno io la penso così. Fra di noi s’instaura un legame profondo, capace di durare nel tempo». Per ulteriori informazioni www.veragiampietro.com/make-a-donation.