Parlando dell’assenza di un concetto di sviluppo, i consiglieri Andrea Grassi e Tiziano Lüthy auspicano contenuti all’altezza per il Centro culturale
"Non si intende mettere in dubbio né potenziale del comparto, né la necessità degli adeguamenti architettonici, rimane però allarmante la fragilità del progetto culturale nel suo complesso". Vuole essere una presa di posizione costruttiva quella dei consiglieri comunali Plr a Biasca Andrea Grassi e Tiziano Lüthy, che attraverso un comunicato stampa espongono le perplessità della maggioranza del gruppo liberale radicale sul progetto che riguarda la zona di Casa Cavalier Pellanda. Come noto a partire dal prossimo autunno lo storico stabile sarà oggetto di un importante risanamento (adeguamento misure antincendio, impiantistica, sistemazione delle sale esposizione) per un investimento di 2,7 milioni di franchi approvato praticamente all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso giugno. Accanto all’edificio risalente al XVI si stanno invece per concludere i lavori di ristrutturazione delle case ex Benzoni ed ex Rossetti con realizzazione di nuovi spazi per esposizioni, conferenze e concerti. Il cantiere, per un investimento complessivo di 2,2 milioni di franchi comprendente anche la sistemazione della corte interna di Casa Pellanda, dovrebbe terminare in settembre.
L’idea del Municipio di investire per rafforzare l’identità culturale della zona è condivisa da Grassi (presidente della Commissione della Gestione) e Lüthy (capogruppo Plr), i quali auspicavano però una più ampia progettazione dei contenuti. "Nonostante siano state contattate molte società del nostro borgo e sia stata istituita una commissione culturale ad hoc, purtroppo mancano ancora un concetto di sviluppo culturale e dei contenuti chiari con prospettive a medio-lungo termine". In particolare a interrogare i consiglieri comunali Plr è "l’assenza di un programma culturale che corrisponda alle esigenze specifiche del comparto. L’unica manifestazione in cartellone – prosegue la presa di posizione – è un interessante Festival della letteratura per l’infanzia, il quale presenta delle potenzialità di sviluppo come motore di altre attività connesse al mondo della musica e dell’arte, tuttavia gli approfondimenti relativi a una visione di insieme per il centro culturale non sono ancora stati avviati e quanto proposto finora non giustifica ancora il grosso investimento".
Il risanamento di Casa Cavalier Pellanda e la ristrutturazione dei due stabili adiacenti segue la volontà più volte ribadita dal Municipio di mettere in atto una strategia d’investimento in ambito culturale per sfruttare un potenziale che già c’è e che potrà svilupparsi maggiormente in futuro. Da un punto di vista pianificatorio e strategico, al comparto di Casa Pellanda si legano il progetto per il grande deposito di opere d’arte negli stabili dell’ex Arsenale militare (il Cc ha approvato il credito per l’avvio di uno studio di fattibilità) e la nuova sede della Bibliomedia che troverà posto in zona Bosciorina. "Sulla carta è tutto molto interessante; vorremmo però evitare di trovarci tra qualche anno con dei bellissimi edifici, ma ancora senza un programma culturale all’altezza del loro potenziale", scrivono Grassi e Lüthy. A generare un po’ di scetticismo è anche "l’assenza di un business plan che provi a restituire una stima della capacità di autofinanziamento del centro, un possibile indotto per l’economia locale e soprattutto quanto l’intero comparto andrà a incidere sulla gestione corrente del Comune". In conclusione, auspicando che il Municipio eviti di investire senza una solida visione, i due consiglieri comunali hanno l’impressione che per il comparto ex Arsenale "si stia seguendo una procedura più professionale e lungimirante".
«La volontà del Municipio è quella di costruire una realtà culturale interessante e funzionale – afferma da noi contattato il vicesindaco e capodicastero Cultura Roberto Cefis –. È però importante dire che il Comune vuole procedere con la politica dei piccoli passi, e quindi con un lavoro puntiglioso che porti a valutazioni corrette su quello che si può fare. Richiederà tempo ma siamo fiduciosi che il progetto del Centro culturale, unitamente a quello dell’ex arsenale e della Bibliomedia, andrà a valorizzare Biasca e le Tre Valli, anche in termini di posti di lavoro». Cefis ricorda che il risanamento di Casa Cavalier Pellanda permetterà di avere spazi funzionali e a norma che aumenteranno il numero e il prestigio delle esposizioni. Spazi che in futuro potrebbero ospitare anche le eventuali collezioni conservate all’ex Arsenale, dove oltre ai depositi il Municipio immagina in una seconda tappa la realizzazione di atelier e appartamenti a disposizione degli artisti che vorranno fermarsi per un periodo. «L’obiettivo finale sarà quello di collegare i tre elementi, ovvero il Centro di competenza arte e archivi dell’ex Arsenale, il comparto del Centro culturale e la futura nuova sede della Bibliomedia in zona Bosciorina dove ci si immagina, sull’esempio di quanto fatto a Mendrisio, una Filanda del nord».
Quanto al nuovo auditorium che sarà pronto in settembre, Cefis spiega che la costruzione è stata anche dettata dall’impossibilità, essendo l’edificio classificato come bene culturale, di effettuare modifiche architettoniche a Casa Cavalier Pellanda per rendere accessibile anche a persone con disabilità l’esistente sala per concerti e conferenze situata all’ultimo piano. «Si voleva quindi un luogo per tutti. Una sala che sarà in ogni caso un elemento di pregio del comparto». Un passo che il Comune dovrà fare in futuro è quello di individuare un responsabile di tutti gli elementi culturali del Borgo, che possa mettere in sinergia i diversi elementi e coordinare la programmazione di eventi e manifestazioni.