Bellinzonese

L’Mps: ‘Serate musicali anche senza autorizzazioni’

In un’interpellanza rivolta al Municipio di Bellinzona, Angelica Lepori, Matteo Pronzini e Pino Sergi chiedono di rivedere la regolamentazione in materia

‘È necessario fare passi avanti per adattare le condizioni di vivibilità’
(Ti-Press)
6 aprile 2022
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"A Bellinzona vige ancora un anacronistico regime autorizzativo che ci pare limiti fortemente la possibilità di organizzare serate a tema musicale". Ad affermarlo è l’Mps in un interpellanza, riferendosi alle ordinanze municipali relative agli esercizi pubblici e ai rumori molesti. I consiglieri comunali Angelica Lepori, Matteo Pronzini e Pino Sergi chiedono quindi, fra l’altro, all’esecutivo se non sia il caso di rivedere la regolamentazione comunale in materia "affinché ci sia maggiore libertà e autonomia per gli esercizi pubblici per organizzare serate musicali".

Norme che ‘si ripercuotono negativamente sugli esercizi pubblici’

Il Movimento per il socialismo prende spunto dalla recente decisione del Comune di Lugano di non più obbligare gli esercizi pubblici a richiedere un’autorizzazione alla polizia comunale per poter organizzare eventi ordinari, come una serata con musica e Dj. Visto che Bellinzona non è "una città per anziani – rileva l’Mps, precisando che l’età media dei domiciliati è di 44,64 anni – è necessario fare passi avanti per adattare le condizioni di vivibilità della città a questa tendenziale modifica della sua composizione anagrafica, sociologica e culturale". Può precisamente vengono citate l’ordinanza municipale concernete gli esercizi pubblici del 1997 e quella sulla repressione dei rumori molesti e inutili del 2007. In estrema sintesi queste norme stabiliscono che dopo le 23 gli apparecchi di riproduzione del suono possono essere usati solamente all’interno. Inoltre per organizzare manifestazioni occasionali (come feste, concerti, sagre e così via) è necessario richiedere un’autorizzazione al Municipio. Un regolamentazione che "si ripercuote negativamente sugli esercizi pubblici presenti sul territorio della Città", visto che "spesso" gli esercenti "preferiscono rinunciare a organizzare serate musicali e magari chiudere presto, lasciando le strade della Città tristemente vuote".

Le domande

I tre consiglieri comunali fanno anche notare che il Municipio, rispondendo a un’interrogazione del 2019, ha affermato che l’armonizzazione dell’ordinanza sui rumori molesti "è prevista nell’ambito dei lavori per l’aggiornamento della legislazione comunale in ordine alla creazione del nuovo Comune". Esecutivo che aveva pure aggiunto che "a livello comunale fanno inoltre stato le normative applicabili di Piano regolatore, in specie ai gradi di sensibilità in relazione alle varie zone della città", ricordando che esibizioni musicali sono possibili "anche oltre le 23, previa richiesta di autorizzazione al Municipio". Ora l’Mps chiede quindi all’esecutivo "a che punto è il processo di aggiornamento" e se "intende mettere in atto le pertinenti modifiche del Piano regolatore, segnatamente in relazione ai gradi di sensibilità, per permettere di avere un centro storico, ma anche dei quartieri, vivaci anche la sera come si addice a una città, per di più capitale, di oltre 40mila abitanti". Lepori, Pronzini e Sergi domandano anche se non "sia il caso di abbandonare il regime autorizzativo", passando ad esempio a un sistema di notifica, "affinché ci sia maggiore libertà e autonomia per gli esercizi pubblici per organizzare serate musicali". Chiedono pure "di permettere il venerdì, il sabato e i giorni prefestivi, la musica di sottofondo all’aperto con apparecchi per la riproduzione del suono (sistema di altoparlanti) fino alle 24 e non più fin solo alle 23". Infine, i tre consiglieri comunali, vorrebbero sapere "quanti sono gli esercizi pubblici presenti sul territorio della Città di Bellinzona" e "come valuta il Municipio la proposta quantitativa di eventi musicali negli esercizi pubblici della Città".