Bellinzonese

I giovani di Biasca si danno una mossa: ecco cosa chiedono

Pochi ma buoni quelli presenti ieri sera all’incontro organizzato col Municipio nell’ambito dell’iniziativa Engage.ch

Un momento dell’incontro di ieri sera alla Casa Cavalier Pellanda
(Ti-Press/Crinari)
19 febbraio 2022
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Stimolare i giovani a proporre idee capaci di migliorare il loro Comune di domicilio; a ingaggiarsi in prima persona, meglio se in gruppo, affinché le autorità locali recepiscano e approfondiscano i loro desideri in ottica realizzativa; infine a proseguire su questa strada alimentando l’interesse per la ‘cosa pubblica’ e magari anche per la politica. Sono diversi gli obiettivi del progetto Engage.ch promosso dalla Federazione svizzera dei parlamenti dei giovani che ieri sera ha fatto la sua prima tappa in Ticino a Biasca, Comune pilota alle nostre latitudini, il cui Municipio nei mesi scorsi ha colto l’opportunità data per… ingaggiarsi a sua volta in un’esperienza di coinvolgimento dei giovani invero non nuova, essendo già presente da tre anni il Consiglio dei giovani biaschesi la cui attività non è purtroppo mai decollata a causa della pandemia.

E purtroppo ieri sera la scarsa presenza alla Casa Cavalier Pellanda (solo una decina i giovani presentatisi per confrontarsi col sindaco e i sei colleghi di Esecutivo) non si è rivelata in linea con la massiccia partecipazione al sondaggio online lanciato nelle scorse settimane. «Sondaggio – ha premesso la municipale Alice Lanzetti, capodicastero Opere sociali – cui hanno preso parte 189 giovani della regione fra i 12 e i 25 anni, soprattutto 13-14enni, che hanno postato ben 157 proposte. Emerge che s’interessano di quanto accade in paese soprattutto parlandone in famiglia, poi a scuola, sui social e solo in quarta posizione tramite gli amici». I quali Oltralpe sono invece in testa alla graduatoria. «I media qui sono in quinta posizione a quota 20% – ha sottolineato la responsabile di Engage.ch a livello nazionale Agnese Giacomazzi – mentre in fondo alla classifica, al 3%, si pongono le attività giovanili, segno che in questo ambito potrebbe esserci una lacuna».

‘La nostra opinione non conta’

Interessante anche capire quanto i giovani credono che la loro opinione conti qualcosa: uno su tre ritiene nulla e il 40% solo un po’. Un clima di sfiducia abbastanza severo, ma che potrebbe essere da stimolo per le autorità. Di positivo c’è che il 72% dei giovani vorrebbe cambiare qualcosa, che tre su quattro gradirebbero nuove opportunità di partecipazione, ma parimenti il 68% non sa indicare quali potrebbero essere. «Questo potrebbe essere dovuto a una mancanza d’informazione sulle possibilità o legata a un pensiero secondo cui le forme esistenti non sono efficienti», ha annotato Agnese Giacomazzi presentando le conclusioni: «I ragazzi hanno inoltre indicato che, se dovessero ricevere sostegno per cambiare qualcosa, vorrebbero riceverlo dalle persone di competenza e dalla scuola, ma anche da un ente socioculturale giovanile. Infatti, più spesso nell’indagine viene a galla l’assenza di una figura o di un ente giovanile». Fa peraltro pensare a un certo pragmatismo dei giovani il fatto che il metodo di partecipazione preferito col doppio/triplo dei punti rispetto agli altri sia quello dei ‘crediti per giovani’ che prevedono lo stanziamento di una certa somma di denaro con la quale possono realizzare i loro progetti in paese.

Due filoni di idee per il tempo libero

La serata è proseguita con la costituzione di due gruppi nei quali le ragazze e i ragazzi presenti, aiutati dai moderatori Dante Caprara e Daniele Dell’Agnola, hanno potuto esporre ai municipali le loro proposte suddivise in due categorie. Alla voce sport si è suggerito di estendere il Palaroller ad altre attività ludiche migliorando l’infrastruttura; pure suggeriti la posa di una pista di pump track per le biciclette, il ripristino del percorso vita e la realizzazione di un’area attrezzata per la ginnastica all’aperto. Il Municipio ha fatto sapere che talune idee sono già attualmente in fase di valutazione e che perciò potrebbero trovare una concretizzazione in un’area destinata allo svago in generale, magari anche per l’organizzazione di grigliate in compagnia.

‘Coinvolgere un animatore che ci ascolti’

Il secondo gruppo si è concentrato su attività ludiche e formative tipiche di un centro giovanile: «Per noi – hanno detto due ragazze – è importante che le autorità investano sui giovani creando occasioni di divertimento e coinvolgendo un animatore socioculturale che ascolti le loro idee durante tutto l’anno». Una possibile attività potrebbe essere la Giornata del piccolo soccorritore coordinata dal Comune coinvolgendo Tre Valli Soccorso. Tanti spunti insomma per Luca Castelli, responsabile del progetto Engage per il Comune. Da notare che a fine 2019 il Consiglio comunale aveva votato una mozione della Sinistra per la creazione di un centro giovanile, intergenerazionale e associazionistico. Il Municipio ha nel frattempo inserito questa ipotesi nel progetto di massima per il nuovo complesso scolastico, condiviso col Cantone, in zona Quinta. Infine, tornando all’ambito Engage.ch, la prosecuzione dei lavori prevede l’istituzione di un apposito gruppo operativo. L’avanzamento sarà pubblicato sul portale internet del Comune.