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A Castione idee alternative per la ciclopista intercantonale

Il co-fondatore dell’Amica, Fabrizio Falconi, nella propria opposizione suggerisce un tracciato più sicuro e l’inserimento di strutture per la popolazione

Via Retica oggi: via i binari, il Cantone prevede una ciclopista, mentre l’opponente suggerisce una struttura per lo svago della popolazione (Regione)
25 gennaio 2022
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Opporsi a un nuovo progetto per difendere i propri interessi. Oppure in alternativa opporsi per difendere, con spirito costruttivo e propositivo, non solo (o per nulla) i propri interessi ma soprattutto (o soltanto) quelli della collettività. È questa seconda via che un abitante di Castione ha imboccato nei giorni scorsi inoltrando opposizione al Consiglio di Stato contro la parte castionese di ciclopista intercomunale e intercantonale fra la locale stazione Ffs/Tilo e Lumino lungo il tracciato dismesso della Ferrovia retica che attraversa in obliquo l’abitato; opera, ricordiamo, che proseguirà poi verso la Mesolcina coinvolgendo i Comuni di San Vittore, Roveredo e Grono la cui popolazione ha approvato in autunno il finanziamento di loro competenza. Un’opposizione quella di Fabrizio Falconi, co-fondatore dell’Associazione per il miglioramento ambientale di Castione, che va ad aggiungersi a quelle inoltrate dall’Amica stessa, di cui Falconi è tutt’oggi membro di comitato, e da una decina di privati i quali intravedono criticità puntuali nei pressi delle rispettive proprietà. Con un approccio collaborativo Falconi – tecnico edile in pensione con conoscenze di pianificazione, tanto da aver contribuito ormai alcuni decenni or sono all’elaborazione del Piano regolatore di Castione – non solo contesta la soluzione individuata dai servizi cantonali ritenendola troppo pericolosa per chi si sposta pedalando, ma mette sul tavolo un percorso alternativo di qualità che a suo dire risolverebbe alcune criticità. Il tutto aprendo inoltre a nuove opportunità, a favore della popolazione, lo spazio lasciato libero dall’ex Ferrovia che andrebbe strutturato per il tempo libero.


Fabrizio Falconi (Ti-Press)

Tragitto ‘in conflitto con cinque strade’

Nella premessa Falconi evidenzia la debolezza contenutistica della zona industriale situata a sud della linea ferroviaria Ffs e caratterizzata da insediamenti che sollevano polvere frenando così, per motivi tecnici, l’arrivo di altre attività a valore aggiunto. Infatti le Ffs hanno previsto le nuove Officine non a sud ma a nord dei depositi di inerti, così da evitare effetti negativi causati dalle frequenti turbolenze ventose. In linea generale, scrive poi l’opponente, “malgrado le buone intenzioni di pianificazione, a Castione manca una lettura profonda e concreta della realtà e del territorio, una visione della situazione in cui ci si trova”. Andando poi al sodo, afferma che la proposta di pista ciclabile “entra in conflitto” con due strade cantonali a forte percorrenza e tre comunali dove i ciclisti “tenderanno a forzare l’attraversamento per evitare l’attesa”. Piccola parentesi: una delle strade citate è la ‘famosa’ via Cantonale di competenza comunale (quella che dalla rotonda della Coop va verso Claro) i cui lavori di sistemazione viaria si sono ultimati recentemente rispecchiando le proposte fatte dallo stesso Falconi oppostosi negli anni a quelle dei tecnici del traffico a suo tempo incaricati, senza successo, dal Municipio di Arbedo-Castione.

‘Incidente dietro l’angolo’

“Discutibile e pericoloso – scrive Falconi nell’opposizione – è il fatto che in un solo chilometro la pista ciclabile attraversi ben cinque strade di cui tre di grande traffico”. Parliamo di via San Bernardino da e per Lumino in corrispondenza all’entrata della zona industriale, di via delle Scuole, della parte finale di via Cantonale e di via San Gottardo in prossimità della stazione. Inoltre all’incrocio con via delle Scuole il piccolo manufatto risalente all’ex Ferrovia retica, che non verrebbe demolito, “toglie la visibilità e l’incidente è dietro l’angolo”. Pure criticato il fatto che nel primo tratto in entrata da via San Bernardino e fino all’incrocio con via delle Scuole è previsto uno slargo dell’ex tracciato ferroviario per consentire l’accesso dei bus scolastici (oggi transitanti in Carrale di Bergamo), andando però a occupare parte del sedime delle Elementari previsto per l’ampliamento del complesso scolastico, il cui progetto come si ricorderà è contestato dal vicinato e dall’Amica stessa.

Costeggiare l’A13 o la Moesa in sicurezza

E qui arriviamo alla soluzione alternativa di Falconi che aggiunge quattro elementi nuovi. Per la ciclopista suggerisce un tracciato privo di incroci con strade principali e secondarie. Due la varianti indicate: provenendo da Lumino, all’altezza della palestra Gimnasium anziché immettersi a destra sull’ex tracciato ferroviario si svolterebbe a sinistra; qui nella prima variante si costeggerebbe l’autostrada A13 sul lato destro per poi giungere nella zona dello svincolo e tramite l’esistente sottopassaggio del campo sportivo immettersi sulla ciclopista (via Cerinasca) che sale da Molinazzo e porta alla stazione Ffs/Tilo di Castione; nella seconda variante si passerebbe sotto l’autostrada usando il sottopasso esistente per poi raggiungere, come la prima variante, il campo sportivo.

Spazio per gioco e fitness all’aperto

Dal tragitto alternativo – prosegue Falconi – scaturiscono altri quattro suoi spunti per vivere diversamente il vecchio tracciato ferroviario. Primo, integrare nel comparto scolastico, sotto forma di prato, il primo tratto da via San Bernardino a via delle Scuole. Secondo, trasformare in percorso pedonale – dotato di strutture ludiche e per il fitness all’aria aperta, come già fatto ad Arbedo nel parco pubblico Moesa – la parte laterale di via Retica (stradina di quartiere) nel tratto fra via delle scuole e via Cantonale. Terzo, sempre in questo tratto assegnare ad attrezzature pubbliche per il gioco e lo sport il terreno comunale situato a ridosso del cimitero, mappale oggi usato per il pascolo. E quarto, trasformare in viale alberato con panchine la parte di ex ferrovia accanto a via Retica fra via Cantonale e via San Gottardo. Così facendo, conclude Fabrizio Falconi, si raggiungerebbe una riqualifica mirata di questa parte di Castione “trasformandola in una zona di incontro di qualità oggi mancante e orientata a migliorare la vivibilità degli abitanti”. Pure suggerito, infine, l’inserimento sul piazzale della stazione Ffs di una piccola rotonda per la manovra dei bus, così da migliorare la circolazione interna ed eliminare il semaforo che regola il loro rientro sulla cantonale.