In Viale Olgiati prevista un’altra palazzina. Una confinante teme l’avanzare della speculazione edilizia, visti anche i numerosi sfitti
Non è un segreto che a Giubiasco negli ultimi anni sono stati costruiti diversi nuovi edifici, in particolare per appartamenti. E questa tendenza sembra proseguire, visto che vi sono altri cantieri in corso e diverse modine che spuntano nei prati o sopra case già esistenti. Si può quindi parlare di speculazione edilizia? Di bolla immobiliare? È quanto si chiede una confinante (nome conosciuto dalla redazione) direttamente toccata da uno dei numerosi progetti di costruzione in fase di avviamento nel nucleo storico e più precisamente quello in Viale Olgiati 4 e 6 dov’è prevista una palazzina di cinque piani al posto degli edifici esistenti. «Il mio desiderio è almeno quello capire quale visione hanno le autorità per il futuro di questo borgo», afferma Laura (nome di fantasia) a ‘laRegione’, ponendosi diverse domande legittime: «Si intende continuare a costruire, distruggendo edifici storici e giardini, per poi ottenere solamente appartamenti sfitti e spazi verdi sempre più limitati? Vi è veramente la necessità di costruire tutti questi nuovi palazzi? La popolazione sta veramente crescendo così tanto? Qual è la strategia futura del Municipio di Bellinzona? Attirare ancora più persone a Giubiasco?». Domande, come detto legittime, visto che dalle decisioni di permettere ulteriori edificazioni o meno, dipende anche la futura qualità di vita delle persone che vivono nelle immediate vicinanze di una nuova costruzione. “Le decisioni delle autorità influiscono in modo incisivo sulla vita in un nucleo storico come quello di Giubiasco, ma compromettono anche la coscienza storica del Ticino e del suo ambiente e impediscono concretamente anche a me e alla mia famiglia di vivere qui”, si legge in una presa di posizione della confinate inviata al Municipio, riguardante il progetto per il quale è anche stata inoltrata un’opposizione al Comune contro la domanda di costruzione.
Va precisato che Laura vive da quasi 30 anni in Svizzera interna e intende tornare in Ticino andando ad abitare nella casa in cui è cresciuta. Ora però sta seriamente pensando di rinunciare, visto che nelle immediate vicinanze della proprietà della sua famiglia potrebbero in futuro sorgere diverse palazzine alte fino a cinque piani, oltre a quella sopracitata: «Se effettivamente dovessero essere costruiti questi edifici, non penso che me la sentirei né di ritornare, né ipoteticamente d’investire nella ristrutturazione della casa», sottolinea la confinante. Nella sua presa di posizione precisa poi che “non mi resterà altro che vendere la casa che poi verrà demolita per costruire dei palazzi in cemento come questi che ci circonderanno tra poco. Non posso che esprimere la mia grande amarezza nello scrivervi questo e mi permetto di dirvi che state commettendo un grosso errore. Perché è solo l’inizio della fine del nucleo storico di Giubiasco”. Laura spera quindi che «le autorità possano rivalutare la questione». Oltre che per l’altezza degli edifici che potrebbero essere costruiti, la nostra interlocutrice è inoltre preoccupata per la sicurezza degli abitanti vicini agli eventuali cantieri: «I lavori di scavo e di costruzione possono infatti presentare dei pericoli, per non parlare poi della possibile presenza di amianto nei vecchi edifici che saranno demoliti».
Laura nella sua presa di posizione cita anche l’“inestimabile valore” della sua abitazione, “sia storico-architettonico come tipica casa cittadina ticinese rimodernata con gusto agli inizi degli anni ’80 del secolo scorso, che dal punto di vista emotivo”. E questo non vale solamente per la sua proprietà (vecchia di oltre 100 anni), ma anche per altre case presenti nel nucleo storico di Giubiasco, dove vi sono «case molto belle, con probabilmente anche un grande valore storico, che potrebbero essere presto sostituite da palazzi».
Sempre nella sua missiva la nostra interlocutrice fa quindi notare che “in tutta Giubiasco spuntano palazzi in ogni angolo di terreno ancora libero: in viale Stazione, più a nord in viale Olgiati, in via Rompeda, ora attorno al nostro terreno e probabilmente ancora in altri posti”. E in questo contesto Laura arriva al punto: “Non mi risulta peraltro che la popolazione di Giubiasco e Bellinzona stia crescendo, anzi i dati confermano che sta calando. Vi sono perfino palazzi vuoti o mai completati. Non mi è comprensibile per quali ragioni si voglia costruire così tanto, se non per investire soldi senza scopo. La bolla immobiliare si è presa Giubiasco. E non ci si accorge che si sta distruggendo il nucleo storico, la faccia del paese e l’ambiente”.