Bellinzonese

‘Tariffe a sostegno degli impianti fotovoltaici’ a Bellinzona

Lo chiedono in una mozione indirizzata al Municipio Danilo Forini, Lisa Boscolo e Martina Malacrida dell’Unità di sinistra

(Ti-Press)
13 dicembre 2021
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Introdurre “una tariffa di immissione in rete minima sufficiente e vincolante a lungo termine per garantire che un impianto fotovoltaico possa essere rifinanziato entro un massimo di 15 anni”. È quanto chiedono al Municipio di Bellinzona Danilo Forini, Lisa Boscolo e Martina Malacrida (Unità di sinistra) in una mozione. Stando ai consiglieri comunali “la tariffa deve basarsi sui costi di produzione in funzione della potenza dell’impianto”. Con il testo invitano inoltre il Municipio a “definire con le Amb tale tariffa a copertura dei costi di investimento a lungo termine per gli impianti fotovoltaici privati realizzati nel comprensorio comunale”. Concretamente, “l’importo della tariffa dovrebbe essere basato sui costi medi di produzione dell’energia fotovoltaica a seconda delle dimensioni dell’impianto. Potrebbe quindi essere di almeno 12-14 cts/kWh per impianti fino a 20 kWp e di 10-12 cts/kWh per impianti fino a 100 kWp”.

Secondo Forini, Boscolo e Malacrida il Ticino, pur essendo il più soleggiato della Svizzera, “figura tra gli ultimi Cantoni quanto a potenza pro capite di fotovoltaico installata”, si legge nella mozione. “È quindi urgente incrementare la produzione fotovoltaica distribuita a sostegno della svolta energetica votata nel 2017 (Strategia Energetica 2050)”. I tre consiglieri comunali ritengono quindi che Bellinzona, coerentemente al proprio Label Città dell’energia, debba “aderire a questa proposta che permetterebbe di sbloccare i freni che ancora ostacolano lo sviluppo del fotovoltaico”. Infatti l’energia solare “gioca un ruolo chiave” nella “decarbonizzazione” della Svizzera, “ma non si sviluppa ancora adeguatamente a causa di condizioni quadro finanziarie penalizzanti”: gli investimenti nel fotovoltaico “sono soggetti a incertezze di mercato nonostante il finanziamento iniziale (Remunerazione unica) che ha sostituito il Ric (Remunerazione a copertura dei costi per l’immissione in rete di energia elettrica). Ric che effettivamente garantiva il finanziamento totale dell’impianto. Senza Ric e con tariffe di immissione in rete insufficienti, variabili e imprevedibili, è praticamente impossibile calcolare l’esatto periodo di ritorno dell’investimento nell’impianto solare”. E tutto questo “comporta conseguenze negative sul periodo di ammortamento dell’investimento e sulla sicurezza dell’investimento; conseguenze che frenano l’espansione del fotovoltaico in quanto l’investitore deve assumersi il rischio del prezzo di mercato”.