Dalla biologa Tessa Viglezio l‘appello a volersi impegnare per l’ambiente. Branda: ’Fatevi promotori con chi non capisce l’importanza del vaccino’
È la parola attivismo il fil rouge della serata in cui la Città di Bellinzona torna a riabbracciare i propri neo diciottenni dopo l’annullamento, a causa della situazione pandemica, dell’appuntamento del 2020. Questa sera, nella cornice del Villaggio di Natale in Piazza del Sole sono accorsi circa 150 ragazze e ragazzi (compresi i giovani nati del 2002 impossibilitati a partecipare l’anno scorso) domiciliati nei 13 quartieri per il consueto ricevimento che segna l’entrata nella maggiore età. «Un momento importante in cui ci si assume anche la responsabilità sul piano civico», ha detto Mario Branda, giustificando così la scelta di scattare la foto di gruppo nella corte di Palazzo civico. Una responsabilità richiamata ancor più dall’attuale periodo storico, ha aggiunto il sindaco rivolgendosi ai numerosi giovani presenti (entrati nel capannone con modalità 2G, solo vaccinati o guariti). «È importante sapersi e volersi vaccinare, e auspico che voi possiate farvi promotori con chi ancora non ha capito completamente il valore di questo gesto per progettare noi stessi, chi ci sta intorno e tutta la comunità». Branda ha poi formulato gli auguri a nome dell’intero Municipio affinché i giovani di Bellinzona possano essere parte attiva della società: «Avrete tantissime occasioni per dimostrare quello che valete, e magari anche per far crescere la nostra comunità. È importante che possiate riconoscere questa nuova dimensione della vita sociale».
A nome della Commissione giovani istituita dal Municipio, Samuel Iembo ha invitato i presenti ad avere «voce in capitolo su ciò che ritenete possa essere un miglioramento». La Commissione è stata formata da pochi mesi, non ci sono ancora progetti concreti, «ma l’importante è che voi sappiate che ci siamo per eventualmente sottoporci i vostri spunti».
Ospite speciale della serata è stata l’attivista per il clima Tessa Viglezio, 24enne del Luganese che nel 2018 è stata tra i cinque selezionati, su un totale di circa 400 candidati, per partecipare al viaggio di studio, denominato Swiss Arctic Project, sulle norvegesi Isole Svalbard (a un migliaio di chilometri dal polo Nord) con lo scopo di osservare e documentare con i propri occhi gli effetti sull’ambiente del riscaldamento globale. Un’avventura di tre settimane a bordo della nave MV San Gottardo che, ha spiegato Tessa ai presenti, l’ha toccata nel profondo e ispirata a fare di più una volta rientrata in Ticino. «L’obiettivo era quello di toccare con mano ciò che sta succedendo e comunicarlo a tutti con articoli pubblicati sui social e sul sito web del progetto (in quel periodo gli accessi al sito sono stati quasi 2 milioni, ndr). Da sempre sono legata alla natura – ha continuato la 24enne –, ma dopo questo viaggio, vedendo da vicino ad esempio l’impietoso ritiro dei ghiacciai, ho davvero realizzato che era importante agire e non solo parlarne». Rientrata in Ticino ha dunque fatto della sua passione un impegno costante, aderendo al coordinamento di Sciopero per il clima promotore delle giornate di sensibilizzazione che hanno visto scendere in piazza migliaia di ragazze e ragazzi provenienti da tutto il cantone. Una volontà, ha ricordato la 24enne, capace di creare unità tra i giovani, indipendentemente dallo schieramento politico. Condurre insomma una battaglia insieme può portare a una vittoria comune, basti pensare alla recente vicenda legata al progetto per ristrutturazione del Liceo di Bellinzona che, grazie alla voce degli stessi studenti, ha ottenuto un milione di franchi in più per soddisfare le loro esigenze.
Laureatasi in biologia all’Università di Neuchâtel, Tessa Viglezio ha fatto della sua passione anche un impegno professionale prendendo parte ad altri due progetti in qualità di ricercatrice. Per ridurre l’impatto di inquinamento, ha concluso l’attivista dialogando con il giornalista della Rsi e presentatore della serata Christian Romelli, «una persona non può rinunciare a tutto, ma avere la consapevolezza di stare facendo il più possibile».