Nuovo servizio per chi è costretto sulla sedie a rotelle. Lo organizzano Abad, Inclusione andicap e Pro Infirmis insieme a una società di taxi
Trascorrere una serata in compagnia, assistere a un concerto dal vivo, andare al cinema o in pizzeria, frequentare un corso per adulti. Per la gran parte della popolazione arrivare a destinazione non comporta problemi particolari potendo usare mezzi pubblici e privati. Per chi invece è costretto in carrozzina a causa di un andicap, anche solo temporaneo dovuto per esempio a un infortunio, la trasferta durante il tempo libero può diventare una via crucis. Specie laddove il bus del trasporto pubblico non passa vicino a casa, o si vive lontani dalle stazioni ferroviarie, o non vi sono conoscenti o familiari in grado di dare un mano.
Una soluzione arriva adesso grazie al progetto pilota ‘Muoversi in libertà nel tempo libero’ organizzato da alcuni enti attivi sul territorio: sono l’Associazione bellinzonese per l’assistenza e cura a domicilio (Abad), Inclusione andicap Ticino e Pro Infirmis. Giovedì hanno presentato ai media la collaborazione avviata con la società privata Minitaxi: con sede a Bellinzona, è attiva sin dal 1944 ed è al beneficio della concessione comunale firmata dal Municipio. Il veicolo speciale, dotato di montacarichi elettrico e di vano in grado di accogliere in sicurezza una persona seduta sulla propria sedia a rotelle, può ospitare anche uno o due altri accompagnatori. «Veicolo nuovo che era nelle nostre disponibilità – spiega il direttore di Abad, Roberto Mora – e che abbiamo pensato di affidare a una società di taxi con dichiarata esperienza, non essendo noi in grado di organizzare in modo professionale il servizio, il quale peraltro non rientra nel nostro mandato». Il taxi, viene specificato, sarà disponibile unicamente nei giorni festivi infrasettimanali, durante i weekend e nei giorni feriali fuori orario lavorativo, cioè dalle 18 del pomeriggio fino alle 6 del mattino. Grazie al coinvolgimento delle tre organizzazioni, i clienti potranno beneficiare di uno sconto del 20% sulle tariffe normali visionabili sul sito www.mini-taxi.com.
La reperibilità telefonica della ditta è garantita 24 ore al giorno e sette giorni alla settimana, «ma la corsa è da prenotare almeno due ore prima», evidenzia il suo titolare Dario Filomena: «Così facendo possiamo organizzarci adeguatamente». Il bacino d’utenza corrisponde al comprensorio coperto dai servizi Abad che va da Roveredo fino a Cugnasco e Quartino, «ma le destinazioni possono ovviamente trovarsi anche al di fuori di questo territorio», prosegue Filomena: «Trasportando la persona in carrozzina svolgiamo lo stesso e identico servizio taxi che vale per tutti gli altri clienti, ma col vantaggio dello sconto». Peraltro non è necessario essere affiliati ai tre enti per potervi far capo. Altre regole insomma rispetto al trasporto sussidiato che nel Bellinzonese viene organizzato durante la giornata dalla Croce Rossa e dai Samaritani di Biasca. «Abbiamo deciso di condividere le risorse e suddividere le spese», annota Roberto Mora: «Il tempo dirà se il servizio è gradito e necessario, se insomma l’offerta genererà la richiesta e se occorrerà poi svilupparlo». Lo spunto – annota Sergio Caravatti del comitato Abad, a sua volta costretto sulla sedia a rotelle – arriva dalla Svizzera interna dove servizi simili esistono da qualche tempo: «Non in Ticino, perciò ci è sembrato che fosse giunto il momento di lanciarlo». Danilo Forini, direttore di Pro Infirmis Ticino, ritiene che l’esperienza bellinzonese sarà utile a comprendere l’eventuale bisogno che potrebbe giungere da altre parti del cantone: «E qualora la trasferta dovesse rendersi necessaria per lo svolgimento di attività culturali, abbiamo a disposizione un apposito fondo da cui attingere per eventualmente coprire una parte del costo del viaggio».
Anche le persone disabili hanno bisogno di muoversi, rimarca Sara Martinetti, direttrice di Inclusione andicap Ticino: «Con le varie società di trasporto pubblico lavoriamo costantemente per far crescere il grado di autonomia di chi è confrontato con difficoltà motorie. Soluzioni alternative sono ovviamente bene accette, specie se coprono degli ambiti finora non serviti. In definitiva l’obiettivo è migliorare la qualità di vita». Se il progetto pilota avrà successo lo si saprà insomma nei prossimi mesi: «Ma come società di taxi già ora siamo confrontati con alcune richieste in questo ambito – conclude Dario Filomena – e ogni volta ci spiace dover rispondere negativamente quando non siamo in grado di caricare la persona in auto alzandola di peso e posizionando la sua carrozzina nel bagagliaio. Il nuovo veicolo sarà sicuramente all’altezza».