Prima della Circolazione l’ex funzionario indagato aveva svolto uno stage alla Sezione della popolazione: silenzio sulla fuga di notizie contro Ghiggia
Una risposta che lascia inevasi alcuni interrogativi quella fornita dal Consiglio di Stato all’interpellanza, la seconda sul tema, del Movimento per il socialismo presentata un mese fa nell’ambito dell’inchiesta penale e amministrativa che vede reo confesso un ex funzionario della Sezione circolazione, nel frattempo licenziato in tronco, nello smercio illegale di targhe automobilistiche. Quello che rispondendo a una prima interpellanza il consigliere di Stato Norman Gobbi non aveva detto, il governo lo conferma adesso, e cioè che il già presidente dell’Udc di Bellinzona Simone Orlandi prima di venire assunto all’Ufficio immatricolazioni aveva lavorato per un breve periodo alla Sezione della popolazione che fra le altre cose gestisce anche i permessi per stranieri. “Stage di circa un mese”, avviato anche in questo caso, come per la Circolazione, dopo essere stato individuato dall’Ufficio regionale di collocamento (Urc) “in base alle necessità richieste nell’ambito della ricerca di profili per il recupero dei ritardi all’Ufficio della migrazione”.
Al granconsigliere Matteo Pronzini e cofirmatarie oltre alle modalità d’assunzione interessava sapere se il Dipartimento istituzioni di Gobbi, da cui dipendono entrambe le sezioni, abbia svolto un’inchiesta amministrativa (se sì con quali conclusioni, se no perché) sulla presumibile fuga di notizie dell’autunno 2019 secondo la quale il candidato leghista al Consiglio degli Stati Battista Ghiggia aveva assunto diversi frontalieri nell’arco di più anni. Notizia che ha indotto l’elettorato di destra a punirlo preferendogli, per il seggio alla Camera dei Cantoni, il presidente democentrista Marco Chiesa. Sfruttando la sua posizione all’Ufficio della migrazione – sosteneva l’Mps nell’interpellanza – Orlandi “avrebbe appreso e poi ‘fatto uscire’ informazioni sensibili, dal profilo politico, sulle segretarie e badanti frontaliere al servizio dell’avvocato Ghiggia. Sappiamo tutti come poi finì la lotta fratricida fra Lega e Udc”, col ticket spazzato via dalle iniziali rivelazioni del ‘Caffè’, che per primo aveva parlato di una segretaria frontaliera alle sue dipendenze, e da quelle successive della ‘Regione’ che aveva indicato l’assunzione, fra il 2005 e il 2018, di 13 persone residenti Oltreconfine. Su chi avrebbe quindi originato la fuga di notizie, e se lo abbia fatto attingendo da documenti protetti da segreto d’ufficio, il CdS non lo dice e taglia corto limitandosi a spiegare che “il collaboratore non era già più attivo alla Sezione della popolazione al momento della fuga di notizie”.
CdS che non spiega quindi se vi sia stata o meno una verifica interna. Non si può infatti escludere – e le risposte governative non lo negano – che Orlandi possa aver messo gli occhi in precedenza sul dossier Ghiggia, utilizzandolo successivamente per fini politici. Da notare che Orlandi in quel periodo aveva pure conosciuto un’importante crescita personale: nel 2019 era risultato il secondo miglior votato in Ticino nella lista Giovani Udc in corsa al Consiglio nazionale; l’anno prima aveva assunto il coordinamento dell’Udc per Bellinzonese e valli e proprio nel 2019 era poi diventato membro della Direttiva cantonale come organizzatore degli eventi dell’Udc Ticino, assumendo quindi nel luglio 2020 la presidenza dell’Udc di Bellinzona e aggiudicandosi nell’aprile 2021 un seggio in Consiglio comunale. Tutte cariche cui ha subito rinunciato dopo l’avvio dell’inchiesta penale a carico suo e di un assicuratore del Luganese.
Dal canto suo l’esecutivo cantonale rispedisce indirettamente i sospetti al mittente: “Spiace constatare – scrive il CdS nella premessa alla risposta – che l’atto parlamentare sia rivolto a creare un falso convincimento nell’opinione pubblica, mettendo in discussione l’operato dei funzionari dirigenti e dei capiservizio impegnati nella selezione del personale dell’Amministrazione cantonale, oltretutto ponendo quesiti su aspetti protetti dalla legislazione sulla protezione dei dati”. Il governo ribadisce poi che Orlandi “ha superato senza alcuna criticità il periodo di prova di sei mesi” alla Sezione della circolazione, “tant’è che come affermato nella risposta all’interpellanza del 10 settembre, fino all’apertura dell’inchiesta penale non erano emersi in precedenza problemi a suo carico”. In quella circostanza, ricordiamo, non è tuttavia stato spiegato che Orlandi avesse svolto in precedenza un breve stage all’Ufficio della migrazione. Per il recupero dei ritardi da esso accumulati a suo tempo, conclude il governo, “gli Uffici regionali di collocamento hanno segnalato svariati profili. Tra questi sono stati consolidati 26 ausiliari (non Orlandi, tornato al beneficio della disoccupazione al termine del breve stage e successivamente assunto alla Circolazione) provenienti dagli Urc”.