Il Municipio di Bellinzona sul nubifragio dell’8 luglio: ‘Non sono emerse responsabilità riconducibili al precedente risanamento’
“L’entità dei danni cagionati dalle infiltrazioni d’acqua ammonta a 1'900 franchi così composti: 700 franchi per la sostituzione/riparazione delle apparecchiature danneggiate e 1'200 per la riparazione e il ripristino dell’impianto di rilevazione incendi”. Questa la conta dei danni alla caserma dei pompieri di Bellinzona, dove – precisa il locale Municipio rispondendo a un’interrogazione dei consiglieri comunali Emilio Scossa-Baggi e Gabriele Pedroni (Ppd-Gg) – “non sono stati danneggiati mezzi o apparecchiature di pronto intervento” in occasione del nubifragio con grandine che lo scorso 8 luglio ha colpito in particolare il Bellinzonese allagando in maniera importante lo stabile.
Si è però trattato, si legge nella risposta, di un evento straordinario. “Le cause sono riconducibili alla straordinaria grandinata combinata a un picco di 16,2 mm di pioggia sull’arco di 10 minuti. La presenza di un grosso quantitativo di grandine nei compluvi ha ostacolato il deflusso dell’acqua nei pluviali e dai troppopieni di sicurezza”, scrive l’esecutivo, che precisa che “dagli accertamenti effettuati non sono emerse responsabilità riconducibili all’operato di ditte o progettisti” che due anni fa hanno provveduto al risanamento del tetto della caserma. Il Municipio ricorda infatti che in due occasioni di picchi di pioggia superiori ai 15mm in 10 minuti (17 agosto 2020 e 7 agosto 2021) non sono state evidenziate criticità nel sistema di smaltimento delle acque meteoriche.
Si sottolinea poi che “l’infiltrazione è stata immediatamente gestita e prontamente ripristinata, in nessun momento è venuta a mancare la prontezza di intervento del Corpo pompieri” (ricordiamo che quel giorno i pompieri erano già molto sollecitati da un’ottantina di chiamate in poche ore per richiesta di interventi di soccorso legati proprio ad allagamenti e cadute di alberi). Tuttavia, per scongiurare il ripetersi di situazioni simili in futuro, l’esecutivo annuncia che “i quattro troppopieni posti in testata ai compluvi saranno ingranditi con un intervento di miglioria di poca entità”.
Da tempo immemore, scrivevano nell’interrogazione i due consiglieri comunali, “si sollecita da più parti il Comune per la realizzazione di un Centro di pronto intervento che raggruppi almeno alcuni dei principali Enti di soccorso: pompieri in particolare, Croce Verde, Polizia comunale, Protezione civile, ecc., progetto sempre rimandato nel tempo di cui, malgrado le periodiche rassicurazioni dell’Esecutivo, ancora non si intravede uno sbocco”. A questo proposito il Municipio risponde che “come noto valutazioni e approfondimenti sono in corso, con il coinvolgimento di Amb (anch’essa alla ricerca di nuovi spazi) e gli altri enti di pronto intervento”. Quanto alle tempistiche, viene aggiunto, “considerando le difficoltà nell’individuare un terreno adatto e gli ingenti costi di realizzazione, allo stato attuale non è possibile dare indicazioni precise”.