Bellinzonese

Targhe: il funzionario è reo confesso e si dimette da Udc e Cc

Dipendente della Circolazione indagato per corruzione passiva, abuso d'autorità, appropriazione indebita e riciclaggio. Gobbi: 'Arrabbiato e amareggiato'

19 agosto 2021
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Il 34enne funzionario della Sezione della circolazione coinvolto nell'inchiesta e accusato di essere parte di un traffico abusivo di targhe – la Polizia cantonale nel comunicato stampa odierno parla di “una serie d'irregolarità nella gestione delle pratiche di cessione di alcune targhe” – è un politico di primo piano dell'Udc di Bellinzona e da questa primavera siede anche in Consiglio comunale. Si tratta di Simone Orlandi, presidente della sezione Udc Bellinzona e valli, designato il 1° luglio dell'anno scorso; già candidato al Consiglio nazionale, sul piano cantonale è responsabile degli eventi per la sezione ticinese democentrista. O meglio lo era, perché in un comunicato inviato nel pomeriggio alle redazioni attraverso l'avvocato difensore Davide Ceroni il 34enne scrive: “Mi dispiace per quanto successo in un momento difficile della mia vita. Mi assumo l’insieme delle mie responsabilità collaborando con le autorità. Intendo altresì dimettermi dalle cariche pubbliche, sia in seno al Consiglio comunale a Bellinzona che all’interno dell’Udc e confido che i miei errori non arrechino pregiudizi al partito. Nell’attesa che le procedure attualmente pendenti facciano il loro corso, non rilascerò ulteriori dichiarazioni”.

Marchesi: ‘Getta un'ingiusta ombra su tutta l'amministrazione’

A sua volta il presidente dell'Udc Ticino, Piero Marchesi, in una nota stampa afferma di aver preso atto “con vivo rammarico e delusione” dei fatti che vedono coinvolto Simone Orlandi: “Quanto accaduto, oltre a imbarazzare la persona e a compromettere la sua professionalità, getta purtroppo anche un’ingiusta ombra su tutta l’Amministrazione cantonale e sulle numerose collaboratrici e collaboratori che operano quotidianamente, con impegno e in modo onesto, in favore della popolazione”. L’Udc Ticino reputa “assolutamente inevitabile l’intenzione di Simone Orlandi di dimissionare dal suo ruolo di consigliere comunale, oltre che dalle sue funzioni in seno al partito. Si tratta evidentemente della naturale e logica conseguenza politica a fatti di simile entità”.

Le targhe interessanti non finivano all'asta, ma si creava il traffico abusivo

Stando a nostre informazioni è ancora presto per valutare il completo ammontare sia delle cifre ottenute dal funzionario sia quante volte questa pratica sia stata messa in atto. Non si parla di pochissime targhe, ma nemmeno di un quantitativo enorme al momento. Ad ogni modo, il meccanismo è ormai chiaro: di fatto veniva data la possibilità di metter le mani su delle targhe che altrimenti sarebbero state messe all'asta, quindi con numeri interessanti, dietro un compenso in modo tale da poter essere rivendute da privati. 

I fatti: due gli inquisiti

L'inchiesta del Ministero pubblico – la coordina il procuratore generale Andrea Pagani – riguarda il 34enne domiciliato a Claro (quartiere di Bellinzona), in qualità di funzionario del Servizio immatricolazioni della Sezione della circolazione; pure coinvolto un 48enne svizzero domiciliato nel Luganese. Gli accertamenti sono nati a seguito di una segnalazione della stessa Sezione della circolazione e riguardano in particolare una serie di presunte irregolarità nella gestione delle pratiche di cessione di alcune targhe nel periodo da fine dicembre 2020 a fine maggio 2021. Le due persone sono state fermate il 17 agosto e, al termine dei rispettivi verbali d'interrogatorio, è stato ordinato l'arresto provvisorio. Ieri, 18 agosto, i due imputati, dopo un confronto e l'audizione di alcune persone informate sui fatti, sono stati rilasciati e permangono indagati a piede libero. I reati ipotizzati a carico del collaboratore dell'Amministrazione cantonale sono quelli di corruzione passiva (subordinatamente accettazione di vantaggi), abuso di autorità, appropriazione indebita, acquisizione illecita di dati e riciclaggio di denaro. A carico del 48enne si ipotizzano per contro le imputazioni di corruzione attiva (subordinatamente concessione di vantaggi), riciclaggio di denaro e ricettazione. Parallelamente è stata avvisata l'Autorità di nomina competente per decisioni sul futuro professionale del 34enne dipendente cantonale.

Nel frattempo il Cantone ha sospeso il funzionario

Il Consiglio di Stato, su proposta del Dipartimento delle istituzioni, ha intanto prontamente sospeso, quale misura immediata, il dipendente statale dalle sue funzioni. Ha pure aperto un’inchiesta disciplinare nei confronti dello stesso, riservandosi, in attesa di accedere agli atti dell’inchiesta, di prendere le opportune misure. Il Dipartimento delle istituzioni stigmatizza quanto emerso, constatando come i meccanismi di controllo interni alla Sezione della circolazione abbiano permesso di dare immediato avvio alle necessarie verifiche da parte dell’autorità inquirente.

Gobbi: ‘Ho chiesto un rapporto per risolvere il problema della vendita delle targhe’

«Sono arrabbiato e molto amareggiato», così risponde alla ‘Regione’ il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. «Da tutti i miei collaboratori mi aspetto sempre il massimo rispetto per la funzione che svolgono, che è motivo di grande privilegio - continua Gobbi -. Mi fa male, non lo nascondo, la notizia che un collaboratore avrebbe compiuto gravi illeciti». Ma la consolazione, in una giornata molto amara, per il direttore del Di sta nel fatto che «la segnalazione su queste possibili irregolarità sia scattata dalla Sezione della circolazione stessa. Questo vuol dire che i meccanismi di controllo funzionano, anche se quanto successo conferma che non siamo immuni in alcun modo da possibili tradimenti della nostra fiducia». «Visto quanto accaduto - ci spiega ancora Gobbi - ho subito chiesto alla Sezione della circolazione un rapporto con le proposte per risolvere il problema della vendita delle targhe, che è possibile, così come nella grande maggioranza dei Cantoni, anche tra privati ma che da noi ha ormai raggiunto una dimensione esagerata».

La Croce Verde per ora non adotta provvedimenti

Soccorritore volontario alla Croce Verde di Bellinzona, il 34enne per ora resta al suo posto. Il presidente del Consiglio di fondazione Vincenzo Lacalamita spiega alla ‘Regione’ di voler comprendere a fondo la vicenda prima di adottare eventuali provvedimenti, considerando peraltro che i presunti reati imputatigli nulla hanno a che vedere con le mansioni svolte nell'ente di primo soccorso. 

Il capogruppo Lega/Udc in Cc: ‘Lo sentiremo, per ora nessuna decisione’

Rammaricato per il quadro che sta emergendo il capogruppo Lega/Udc in Consiglio comunale a Bellinzona. «Non l'ho ancora sentito al telefono e perciò, anche in attesa di una comunicazione ufficiale dell'Udc cantonale, al momento non posso ancora farmi un'opinione politica della situazione. Ci prendiamo qualche giorno di tempo – riferisce il leghista Luca Madonna – dopodiché credo che come gruppo potremo riunirci, consultarci e fare le debite riflessioni. Ora posso solo distanziarmi da ciò che potrebbe aver commesso nella sua funzione professionale alla Sezione della circolazione». Dichiarazioni che perdono peso a fronte dell'ammissione di colpa dell'indagato e della sua decisione di rinunciare alla carica pubblica e alla presidenza sezionale.

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