A inizio maggio sfileranno davanti alle Assise correzionali del Tribunale penale i tifosi accusati degli episodi più gravi
Da martedì 4 maggio davanti alle Assise correzionali di Lugano e Leventina compariranno a processo cinque fra i maggiori indiziati dei disordini scoppiati ad Ambrì il 14 gennaio 2018 al termine della partita fra Hcap e Losanna. Tutti avevano impugnato i rispettivi decreti d’accusa con i quali il procuratore pubblico Nicola Respini, titolare delle indagini, proponeva condanne a pene minori per i reati di sommossa, violenza o minaccia contro la polizia, dissimulazione del volto su area pubblica, danneggiamento, contravvenzione alla legge stupefacenti, guida in stato d'inattitudine e nonostante la revoca della licenza, furto d'uso di un veicolo a motore, uso delittuoso di materie esplosive o gas velenosi, delitto contro la legge sugli esplosivi, uso di armi e di altri oggetti pericolosi su suolo pubblico nonché lesioni semplici.
Gli episodi contestati agli imputati non si limitano però alla sola Valascia, includendo anche situazioni analoghe verificatesi in precedenza a Lugano e in altre località in occasione di eventi sportivi. Presiederà la corte la giudice Francesca Verda Chiocchetti, mentre la difesa sarà rappresentata dagli avvocati Costantino Castelli, Christian Bignasca e Roy Bay. Negli scorsi mesi, ricordiamo, davanti alla Pretura penale di Bellinzona sono sfilati più tifosi (soprattutto d’oltralpe) con posizioni meno gravi rispetto al quintetto che andrà prossimamente alla sbarra; in tutti i casi è stata confermata la condanna prospettata nei rispettivi decreti d'accusa. Si tratta di pene pecuniarie sospese condizionalmente per un periodo di prova. Complessivamente il pp Respini aveva prodotto 39 decreti d'accusa ai quali si sono opposti quasi tutti i destinatari: competente per 24 è la Pretura penale, per gli altri, sui quali pendono i fatti più gravi, il Tribunale penale cantonale.