Si chiude con una condanna la parte della vicenda giudiziaria trattata alle Correzionali. Pena pecuniaria sospesa per un 44enne supporter biancoblù
Ha partecipato in maniera attiva agli scontri, pur se non ha raggiunto i picchi di aggressività di altri tifosi. E anche se spinto dall'asserito pretesto di difendere le altre persone, il suo intervento non era necessario. «La sua presenza – ha aggiunto la giudice Francesca Verda Chiocchetti prima di pronunciare la sentenza – non ha giovato a preservare l’incolumità degli spettatori, ma ha infoltito un gruppo che la polizia stava cercando di separare». Non ci sono evidenze che possano configurare il reato di violenza o minaccia contro le autorità (per questo una pena più lieve rispetto a quanto proposto dalla pubblica accusa), ma è comunque colpevole del reato di sommossa il 44enne supporter dell'Ambrì Piotta coinvolto nei tafferugli della Valascia del 14 gennaio 2018 prima e dopo la sfida tra Hcap e Losanna. Pur evidenziando che da parte dei club non sono state prese sufficienti misure di sicurezza preventive e che l'iniziativa è stata presa dai vodesi, per la Corte i sostenitori dell’Hcap non hanno fatto altro che rendere più difficoltoso l’intervento della polizia. Ciò che accoglie la tesi accusatoria sostenuta dal procuratore pubblico Nicola Respini, secondo il quale la carica dei losannesi non giustificava una reazione violenta da parte dei tifosi locali. Non spettava a loro contrastarli, ma agli agenti e agli addetti alla sicurezza.
Per il 44enne comparso oggi nell'aula penale di Lugano la Corte delle assise correzionali ha deciso per una pena pecuniaria di 4'000 franchi, sospesa con la condizionale per un periodo di tre anni. Una pena interamente sospesa, ha giustificato la giudice, tenuto conto della buona condotta dopo i fatti e della collaborazione processuale dimostrata nei primi momenti dell'inchiesta.
In precedenza l'avvocata Jasmine Altin si era invece battuta per il proscioglimento, ribadendo che il suo assistito ha agito unicamente per difendere i supporter dell’Ambrì Piotta, tra i quali numerose famiglie. In particolare quando al termine della partita, e dopo aver divelto il cancello che delimita le due tifoserie, i supporter del Losanna si sono diretti verso il settore dei sostenitori locali. «Non si può ritenere che il mio cliente abbia partecipato a una sommossa. Non ha mai negato di non essere stato sul posto, ma fin dal principio ha specificato il perché della sua azione. Non si è trattato di un'iniziativa volta a minacciare l’ordine pubblico, perché l’ordine pubblico era già minacciato anche a causa delle gravi inosservanze nell’attuazione del dispositivo di sicurezza», ha affermato in aula Altin, definendo «proporzionato, giustificato e anche efficace», l’intervento dei tifosi dell'Hcap.
Oltre alla sommossa, il 34enne è stato giudicato colpevole anche dei reati di guida in stato d'inattitudine, grave infrazione alle norme della circolazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. Contro la decisione della Corte, la difesa valuterà se ricorrere al Tribunale d'appello.
La condanna del 44enne si somma a quelle già inflitte negli scorsi mesi dalla Pretura penale e dal Tribunale penale cantonale nei confronti di altre persone che con responsabilità differenti avevano partecipato agli scontri di quella movimentata domenica in Leventina. Dopo il corteo iniziale dei tifosi ospiti (un centinaio di cui una sessantina a volto coperto), era avvenuto un primo scontro sul piazzale esterno della pista. Le due fazioni avevano continuato a provocarsi nonostante l’intervento della polizia, lanciando oggetti e bengala. Al termine della partita il secondo scontro, più duro, con le tifoserie di nuovo in contatto sugli spalti e un altro intervento degli agenti. Il pp Respini, titolare dell'inchiesta, ha prodotto in totale 39 decreti d'accusa ai quali si è opposta circa la metà dei destinatari. Lo scorso 5 maggio, il 44enne condannato oggi era risultato assente in occasione del processo penale che ha visto la condanna di altri due tifosi dell'Hcap, colpevoli dei reati di sommossa e violenza contro le autorità, e quella di un supporter vodese unicamente per sommossa. Per tutti sono state pronunciate pene pecuniarie sospese. Era invece stato assolto un altro tifoso biancoblù. Archiviati i dibattimenti per gli imputati sui quali pendevano le accuse più gravi, sono ancora dieci le persone che devono ancora comparire in Pretura penale.