Il piccolo quartiere residenziale di via Sasso Grande s’interroga dopo il decesso di una 22enne
Un quartiere residenziale tranquillo, senza problemi particolari, dove più o meno tutti si conoscono. Eppure in via Sasso Grande a Giubiasco da alcuni giorni gli abitanti s'interrogano, preoccupati e scossi, sull’intervento della Croce Verde e della polizia resosi necessario la sera del 26 marzo quando in un appartamento è stata trovata in fin di vita una 22enne. Disperato il tentativo dei sanitari: dopo tre quarti d’ora di rianimazione è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale, dove purtroppo è deceduta due giorni dopo. Una giovane portata via da un’overdose di metadone: stando alle prime verifiche effettuate sul posto, avrebbe assunto una super dose a lei non destinata. L’inchiesta in corso, che la mattina successiva ha visto gli agenti frugare nei cassonetti dei rifiuti lungo la strada, non ha finora accertato l’intervento di terze persone. Verifiche sono però in corso sull’inquilino di 25-30 anni, anch'egli tossicomane, nel cui appartamento la ragazza domiciliata in Riviera si trovava quella sera. Dopo averla trovata morente, si sarebbe sbarazzato di un imprecisato numero di confezioni di metadone, farmaco utilizzato per ridurre l'assuefazione nella terapia sostitutiva della dipendenza da eroina.
Un errore o un gesto volontario fatale che s’inserisce nella statistica annuale per quanto riguarda i decessi da overdose in Ticino: 7 l’anno scorso, undici nel 2019, contro i 20-25 di metà anni 90. Un fenomeno in calo ma non trascurabile: come sottolineato a fine marzo dal Servizio antidroga della Polizia cantonale commentando i dati 2020, il consumo di oppioidi, compresi i suoi derivati farmacologici, ha causato secondo alcune stime i due terzi dei decessi mondiali collegati all’uso di droghe. Sempre l’anno scorso sono stati quasi 12 i chilogrammi di eroina sequestrati in Ticino. L’ultima inchiesta emersa, ma che non sembra essere collegata al decesso della 22enne, ha portato il 6 aprile all’arresto di un 58enne italiano domiciliato nel Bellinzonese: le indagini condotte dalla PolTi in stretta collaborazione con i Servizi antidroga delle polizie comunali di Bellinzona e Lugano, hanno stabilito che l’uomo avrebbe spacciato in Ticino, ma anche in parte consumato, un importante quantitativo di eroina e metadone. Al suo domicilio sono stati sequestrati una decina di grammi di eroina e circa 450 grammi di pastiglie di ketalgine. Le ipotesi di reato nei suoi confronti sono di infrazione e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. L’inchiesta è coordinata dalla procuratrice pubblica Margherita Lanzillo.