Sono mancati i turisti d'oltre Gottardo e la clientela estera. Airolo, Carì, Nara e Campo Blenio hanno dovuto fare i conti con le restrizioni
Malgrado il bel tempo e la neve caduta copiosa, le imprese turistiche invernali hanno registrato sugli impianti di risalita un calo di frequenze durante la stagione invernale 2020-2021. "La pandemia e le misure messe in atto per evitare sovraffollamenti hanno inciso sulle presenze registrate sulle piste, con una diminuzione pari a circa il 30-40% a dipendenza della destinazione turistica", scrive l'Unione trasporti pubblici e turistici Ticino (Utpt) in una nota stampa odierna. "La mancanza di clientela estera e d’oltre Gottardo si è fatta sentire". Percentuali che variano in base alla località: Airolo, Carì, Nara, Campo Blenio, affiliate all'associazione di categoria.
Dall’altro canto - scrive l'Utpt - la ristorazione presente con la sua offerta in quota "dappertutto ha subito una secca perdita. La chiusura totale o il solo limitato spaccio “take-away” sicuramente non ha generato sufficienti ricavi per coprire i costi, ma almeno ha permesso di mettere a disposizione dell’ospite un minimo di comfort". La possibilità di mettere a disposizione dell’ospite l’utilizzo delle terrazze dei ristoranti di alcune stazioni invernali durante la settimana di Carnevale, "ha sì generato un po’ di sollievo ed accoglienza, ma di sicuro non è stata sufficiente per coprire i costi sostenuti".