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Social Truck: ‘Bisognerà coordinarsi e non creare doppioni’

Educatori di strada in arrivo a Bellinzona: per chi è già attivo con un servizio rivolto ai giovani l'auspicio è di collaborare in maniera efficace

(Ti-Press)
20 marzo 2021
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Bellinzona si doterà presto di un servizio di educatori di strada. Il Municipio ha già pubblicato il bando di concorso relativo alla nomina, con grado occupazionale complessivo del 100%, di due (eventualmente uno) operatori di prossimità. L’auspicio di chi sul territorio già si occupa di animazione socio-educativa rivolta ai giovani, come il progetto Social Truck, è che la nuova offerta vada a inserirsi in modo armonioso con quanto già esiste. «Speriamo che questa nuova figura possa diventare un punto di svolta nel lavoro di rete, nel rispetto delle unicità professionali. Bisognerà quindi far leva su quanto già c’è per non rischiare di creare dei doppioni», evidenzia Alicia Iglesias, educatrice fondatrice e responsabile del progetto della Cooperativa Baobab, sostenuto dalla Città di Bellinzona, dalla Confederazione e dal Cantone. In particolare, aggiunge l’educatrice, sarà importante sfruttare le risorse esistenti in un’ottica di collaborazione dei servizi rispettando i diversi mandati. «Ma anche riflettere su cosa manca», aggiunge Iglesias, spiegando che la fascia dai 18 anni in su è scoperta e che potrebbe dunque essere oggetto d’attenzione da parte dell’educatore di prossimità. «In un contesto di collaborazione ideale si potrebbe immaginare che qualora dovessimo individuare situazioni problematiche che riguardano ragazzi più grandi, le potremmo segnalare all’educatore di strada in modo da aiutarlo a individuare dove intervenire», osserva la nostra interlocutrice. Social Truck, progetto itinerante, attivo da quasi due anni nel Bellinzonese è rivolto infatti a giovani dagli 11 ai 18 anni. Con un furgone gli educatori raggiungono i ragazzi nei luoghi di ritrovo e con loro dialogano e lavorano a progetti promossi e richiesti dai giovani stessi. Gli educatori non si occupano però di un accompagnamento mirato individuale nei casi di disagio più importante. «Per questo potremmo collaborare con la nuova figura, segnalando quando c’è necessità di una presa a carico specifica che richiede un’attenzione educativa più mirata», osserva I’educatrice. «Allo stesso tempo, là dove ci sono delle idee che partono dai giovani sarebbe auspicabile pensare che l’educatore di prossimità possa appoggiarsi a noi». Ecco dunque come, chi già lavora sul territorio, immagina si possa collaborare in maniera efficace e coordinata. A tal proposito, rappresentanti di Social Truck e della Cooperativa Baobab hanno partecipato a un primo costruttivo incontro di riflessione con le autorità politiche per definire i rispettivi campi di azione e collaborazioni in ambito giovanile: altri ne seguiranno per definire con chiarezza gli obiettivi. 

L’animazione nell’era del Covid

Attualmente il progetto Social truck continua nonostante il coronavirus ma gli educatori si spostano a piedi senza furgone. La pandemia ha messo a dura prova i giovani; con molte restrizioni e tante incertezze diversi di loro fanno fatica a guardare al futuro con ottimismo e serenità. Nonostante ciò, molti mantengono uno sguardo positivo e hanno voglia di mettersi in gioco realizzando progetti. Tra questi vi è la collaborazione con l’associazione Rabadan avviata mesi fa e che continuerà anche in futuro con nuove idee e una proposta di riqualifica dello skatepark di Bellinzona che verrà consegnata al Municipio. Inoltre è appena iniziato un progetto in collaborazione con Radio Baobab che prevede un canale destinato ai ragazzi dove potranno proporre i loro interventi. 

Con l’arrivo delle prime giornate dal sapore un po’ primaverile, l’educatrice nota che i giovani manifestano ancor di più la loro voglia di vivere la città, di frequentare le piazze e di ‘appropriarsi’ degli spazi urbani senza però sentire gravare su di loro lo sguardo del giudizio degli adulti. Una piazza che apprezzano particolarmente? Sicuramente piazza del Sole, anche se la immaginano un po’ più colorata e con qualche panchina in più, in modo da invitare le persone a viversi la città.