I Verdi di Bellinzona chiedono al Municipio di essere più trasparente a proposito dei risultati degli audit per fare luce sui superamenti di spesa
“Per poter capire se l’amministrazione comunale sia in buone mani o meno, il Consiglio comunale merita certamente di avere qualche risposta più esaustiva su questa questione, aspettandosi dal Municipio di essere informato in modo proporzionato, oggettivo e completo, distinguendo chiaramente fra dati e valutazioni, indicando le fonti, senza tralasciare elementi essenziali o tacere aspetti negativi”. Con un'interpellanza all'Esecutivo di Bellinzona, i consiglieri comunali per I Verdi, Marco Noi e Ronnie David, tornano sulla conclusione degli audit commissionati dal Municipio per fare luce sui sorpassi di spesa pari a complessivi cinque milioni di franchi emersi in tre importanti cantieri comunali della Città (Policentro di Pianezzo, stadio Comunale e Oratorio di Giubiasco).
Parte della lunga serie di domande degli ecologisti (17 in totale) verte su un punto tuttora sconosciuto: ”Anche dopo la conclusione dell’inchiesta amministrativa disciplinare non si riesce ancora a capire quali siano gli addebiti mossi al capodicastero Opere pubbliche e al Direttore del Settore opere pubbliche (Sop)”, rispettivamente Christian Paglia (inizialmente autosospesosi dalla conduzione del dicastero, in seguito sfiduciato dai suoi colleghi di Municipio) e Fabio Gervasoni (sospeso per decisione dell'Esecutivo e recentemente trasferito all'Azienda multiservizi Bellinzona con salario decurtato). “La poca trasparenza delle informazioni, così come tempistica e modalità del loro emergere – continuano i Verdi – lasciano piuttosto credere che il Municipio stia intenzionalmente cercando di salvare la propria faccia a scapito di altri per mero scopo elettorale. Francamente – affondano i consiglieri comunali – non neghiamo di percepire un’enorme fatica del Municipio a essere trasparente ed esauriente”. Noi e David vogliono sapere “quali sono esattamente gli addebiti che il Municipio ha ravvisato nella gestione condotta dall’ormai ex direttore del Sop”.
Tenuto conto del passaggio delle conclusioni dell'audit esterno in cui i periti indicano “mancanza di analisi critica del ruolo dei responsabili politici, sia nella parte generale, sia nelle parti speciali dell’audit”, Noi e David si chiedono inoltre su quali basi il Municipio abbia preso la sua decisione di esautorare Christian Paglia. “Ci sono altri motivi non contenuti negli audit che sono stati utilizzati per prendere la decisione di esautorare il collega?”. E ancora: “Alla luce del fatto che il Municipio secondo l’art. 80 Loc dirige “collegialmente gli affari comunali” e che secondo l’art. 90 Loc “il singolo municipale non può prendere decisioni vincolanti” nella gestione del proprio dicastero, come può spiegare il Municipio l’esautorazione del collega, se la responsabilità è collegiale? Il Municipio ritiene di essere stato “acritico e benevolo”, come ipotizza il perito, nell’avallare le proprie risoluzioni? Il Municipio ritiene di essere stato “acritico e benevolo” nella propria conduzione e di aver pertanto indotto i propri sottoposti, come sembra voler affermare il perito, a un altrettanto acritica e benevola condotta (laissez-faire) dei progetti che ha poi prodotto i sorpassi di spesa?”. Gli ecologisti chiedono inoltre se l'Esecutivo “non ritiene forse di aver sovraccaricato eccessivamente il Sop (come mostrano le diverse interviste e le abbondanti ore supplementari di lavoro, l’uso di direzioni dei lavori esterne, l’abuso di mandati diretti, il carente controling e la carente documentazione dei processi esecutivi e finanziari) per cercare di ossequiare un proprio sproporzionato desiderio di crescita della nuova Bellinzona?”.