Inceneritore di Giubiasco: dopo l'incremento delle sostanze e le relative richieste di verifica di Okkio, l'Mps chiede al governo di rispondere pubblicamente
Scatta l'interpellanza sull'aumento di diossine e furani nei pressi dell'inceneritore di Giubiasco reso noto dall'osservatorio Okkio. Dalle ultime misurazioni fatte nel corso dell’estate 2020 emerge un incremento, seppur al di sotto del livello di guardia, che va dal 4 al 44%. Tra le ipotesi di Okkio sulla possibile origine delle sostanze – ritenute molto dannose per la salute umana – ci sono le emissioni dell'inceneritore durante le fasi di accensione e spegnimenti dei forni. “In questi periodi, che possono durare varie ore, i filtri vengono spenti e l'inceneritore funziona con i forni a temperature insufficienti (< 850 gradi) per abbattere le diossine. Quindi la peggior ipotesi di funzionamento di un inceneritore”, rileva l'osservatorio nel comunicato diramato, nel quale viene aggiunto che “se queste fasi si ripetono varie volte durante l'anno l'effetto anche sul suolo circostante si accumula costantemente”. Al fine di capire se questi aumenti d’emissioni di diossine e furani siano effettivamente da ricondurre all’inceneritore, Okkio ha chiesto al Consiglio di Stato di procedere con ulteriori accertamenti allargando inoltre il perimetro delle misurazioni cosi da poter poi prendere i necessari provvedimenti per invertire la tendenza. Ritenendo le richieste “più che pertinenti e di pubblico interesse”, i deputati del Movimento per il socialismo (Mps) chiedono al governo di rispondere pubblicamente. Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori domandano dunque al governo se condivide le richiesta di approfondire le indagini con ulteriori misure per appurare l'origine degli aumenti delle diossine e furani e di ripetere delle misurazioni su un più ampio raggio per verificare le possibili sorgenti. Si chiede inoltre di “verificare se l'aumento riscontrato è riscontrabile anche in altre zone del Cantone dove sono disponibili dati di misurazioni precedenti, includendo nei rilevamenti anche dei vegetali raccolti o coltivati nell'aera del monitoraggio, quali ad esempio denti di leone o soia”. E ancora: “Il Consiglio di Stato condivide la richiesta di verificare se presso altri inceneritori in Svizzera o all'estero sono stati effettuarti, e con quali risultati, rilevamenti simili? Concorda sulla necessità d’informare e coinvolgere in maniera trasparente Okkio su queste indagini?”. L'osservatorio ha pure formulato alcune richieste all'indirizzo dell'Azienda cantonale dei rifiuti (Acr), come per esempio “avere accesso ai dati completi di tutte le misurazioni effettuate sulle diossine e furani nei prodotti dell'incenerimento, quali ceneri, polveri dei filtri, acque di lavaggio e fumi dei camini”. Nel caso non esistessero, Okkio chiede di “far eseguire delle misurazioni a campione della presenza di diossine e furani nei fumi dei camini durante le fasi di spegnimento e accensione dei forni”. L'Mps chiede al governo se condivide e sostiene le richieste fatte da Okkio all'Acr.