Bellinzona, secondo Lega/Udc sbagliato saldarle adesso visti i due ricorsi pendenti. Ma il sindaco evidenzia che la maggioranza della Gestione è d'accordo
A Bellinzona altolà di Lega e Udc sull’intenzione municipale di saldare le fatture, per complessivi 1,6 milioni di franchi, emesse dalle ditte che hanno preso parte al cantiere dello Stadio cittadino nel quale sono emersi superamenti di spesa che hanno comportato lo stanziamento del credito suppletorio votato dal Consiglio comunale lo scorso 23 dicembre con un solo voto di scarto. Votazione, ricordiamo, che ha innescato due ricorsi interposti al Consiglio di Stato da rappresentanti di Ppd e Lega/Udc. Ricorsi che dovrebbero innescare automaticamente l’effetto sospensivo e, di conseguenza, indurre l’Esecutivo a tenere in stand by ogni pagamento fino a che non vi sia una decisione cresciuta in giudicato. Ciò nonostante il Municipio giovedì ha convocato la Commissione gestione del Consiglio comunale aggiornandola sull’iter relativo al pagamento delle fatture, iter avviato lo scorso autunno con una prima informazione data alla stessa Gestione.
La domanda posta ai commissari dal sindaco Mario Branda, così delegato dal Municipio, era volta a capire se rispetto alla prassi instaurata dall’Esecutivo, e già condivisa dalla commissione unanime lo scorso autunno, vi sia oggi motivo di doverla rivedere. Pagare o no, dunque, le fatture in sospeso? Con l’eccezione di uno solo dei due rappresentanti della Lega/Udc, la commissione non ha ritenuto di sollevare obiezioni al modo di procedere indicato dal Municipio. Ciò che ha indotto il vertice di Lega/Udc ha diffondere un comunicato di fuoco: “L’arroganza di Plr e Ps – si legge – non si ferma neppure di fronte a due ricorsi e al relativo effetto sospensivo”. Segue un’ampia critica sul percorso intrapreso dal Municipio (due audit, un’inchiesta disciplinare, ecc.) per far luce sui sorpassi di spesa emersi nei tre cantieri seguiti dal Dicastero opere pubbliche: “A tutt’oggi, nonostante i 150'000 franchi spesi per gli audit, non si sa ancora di chi sia la colpa di quanto successo. Quasi tutti i documenti sono inaccessibili perfino alle commissioni del Consiglio comunale, e di quelli accessibili mancano sempre gli allegati. Tutta questa segretezza per nascondere che cosa? Fatti? Nomi? Non c’è altra spiegazione logica. Quello degli audit è stato soltanto un esercizio fine a sé stesso per cercare di lavarsi la coscienza di fronte ai cittadini e all’opinione pubblica. La scorciatoia per uscire il prima possibile dal disastro. Nulla di più e nulla di meno”.
Interpellato dalla ‘Regione’ sul punto relativo alla necessità o meno di rispettare l’effetto sospensivo e perciò tenere o no in stand by il pagamento delle fatture, il sindaco spiega che si tratta di fatture emesse – stando ai periti che le hanno analizzate – per lavori eseguiti a regola d’arte e con prezzi corretti. «Le ditte sollecitano il pagamento ormai da diversi mesi», aggiunge Mario Branda: «Ora, considerato l’avallo dato dal Legislativo e per evitare di dover far fronte a ulteriori conseguenze finanziarie, vorremmo poterle saldare. Attendere oltre significherebbe correre il rischio di dover pagare decine se non centinaia di migliaia di franchi tra cause giudiziarie e interessi di mora. La Gestione ci ha comunicato di sostenere quanto comunicatole. Sulla scorta di questa posizione, il Municipio prenderà presto una decisione definitiva». In risposta alle altre critiche, Mario Branda ribadisce «che, diversamente da quanto indicato dal comunicato di Lega/Udc, fin dall’autunno scorso i documenti degli audit, compresi tutti gli allegati, sono stati messi a disposizione dei commissari che potevano senza problemi consultarli in sede». Quanto all’effetto sospensivo, «non sono convinto, se confermato dal governo, che potrà impedire il pagamento dovuto di una fattura», annota il sindaco. È, questa, una delle riflessioni «che dovremo fare in Municipio, considerando peraltro il problema di liquidità evidenziato da alcune ditte che da lungo tempo attendono di venire pagate».
Intanto il Municipio ha risposto all’interpellanza di Lega/Udc riferita alla decisione di trasferire all’Azienda multiservizi, con altra mansione e salario decurtato di un terzo, l’ex capo del Servizio opere pubbliche cui è sfuggito il controllo sui tre cantieri all’origine dei sorpassi per 5 milioni di franchi. “Trattandosi di una misura disciplinare prevista dal Rod, applicato sia dal Comune sia da Amb, il trasferimento interno ad altra funzione esclude la messa a concorso della funzione”, messa a concorso per contro sollecitata da Lega/Udc. L’ex direttore del Sop “si occuperà in una prima fase, quale capoprogetto, dell’implementazione del trasferimento della gestione delle canalizzazioni da Comune ad Amb. Successivamente verrà integrato nel Settore depurazione acque, con la funzione di responsabile di servizio”. A ogni modo “la misura disciplinare decisa dal Municipio è commisurata alle responsabilità emerse dall’inchiesta” disciplinare. La nuova funzione assegnata “presuppone un adeguamento di responsabilità”.