Emergono le prime novità rispetto alle liste depositate un anno fa. A Pollegio si candida l'ex presidente del Ps cantonale Igor Righini
Da presenza sporadica solo accennata in qualche lista civica o con exploit a corto raggio, a un ruolo di primo piano. La destra a Bellinzona e nell’Alto Ticino durante l’ultimo decennio ha stretto i ranghi e rafforzato la presenza negli organi esecutivi e legislativi, tanto da contare oggi dieci municipali in venti Comuni. Dieci seggi conquistati erodendo piano piano terreno ai partiti storici Plr, Ppd e Ps. Sulla spinta di un periodo positivo (in primis l’intesa più recente che ha portato all’elezione di Marco Chiesa agli Stati), sul piano locale in vista del 18 aprile Lega e Udc si presentano in corsa unite in nove Comuni su 20 per i Municipi e in 10 per i Consigli comunali; nell’alta Valle di Blenio la Lega, forte della propria sindaca Claudia Boschetti Straub, ha preferito continuare a ‘ballare da sola’, mentre l’Udc si è accasata nella lista civica Blenio 2016 insieme a Ppd e indipendenti. A Biasca, dove nel 2016 il movimento di via Monte Boglia aveva registrato un +4% riconfermando Norma Conconi Ferrari, è per contro sfumata nelle ultime settimane la lista unica annunciata un anno fa, e con essa la discesa in campo dell’imprenditore democentrista Luca Buzzi.
Al deposito delle liste entro ieri sera le due formazioni hanno confermato di essere in corsa a braccetto nella Turrita nonché a Cadenazzo, Arbedo-Castione, Lumino, Riviera, Serravalle, Acquarossa (ma solo per il Cc, mentre un anno fa ambiva anche all’Esecutivo), Pollegio e Faido, come pure (novità) ad Airolo dove si sono slegate dalla lista civica Arianova (Ps e indipendenti) che conta attualmente una municipale. L’obiettivo è conquistare un seggio dove al momento non ne ha (Lumino e Airolo), incrementando la presenza anche nei vari Legislativi. Come scrivevamo un anno fa, tremano insomma i fortini dei partiti storici, i quali tuttavia in talune località possono ancora vantare maggioranze granitiche.
Sarà il caso della Turrita aggregata? Un anno fa la nuova Bellinzona s’indirizzava verso una campagna elettorale al cloroformio; oggi dopo gli attriti sorti sui sorpassi milioni e sui decessi Covid in casa anziani a Sementina, si prospetta una caccia all’ultimo voto senza esclusione di colpi. Per di più con alcune novità: da una parte un’accresciuta polarizzazione, dall’altra l’arrivo di due liste inedite, ossia ‘Più donne’ (che candida la granconsigliera Maura Mossi Nembrini) e ‘Liberi’ (staccatasi da Lega/Udc).
Rispetto al 2017 la Sinistra del sindaco Mario Branda (Ps, Gioventù socialista e Partito comunista schierati insieme) non può più contare sull’appoggio dei Verdi confluiti in una lista d’opposizione con Mps, Forum Alternativo e Partito operaio popolare; di peso anche la rinuncia a ricandidarsi, dopo due legislature, di Roberto Malacrida compensato da candidati/e giovani. Sul fronte opposto, come detto, Lega e Udc sono lanciate verso la riconferma dell’uscente Mauro Minotti; tuttavia è forte la concorrenza interna col ritorno dell’ex sindaco Brenno Martignoni, le ambizioni di Tuto Rossi e la discesa in campo dei presidenti sezionali Sacha Gobbi e Simone Orlandi. Il Plr ha scelto per il solo uscente rimasto, Simone Gianini, una pesante bicicletta militare riassumibile nella rinuncia del vicesindaco Andrea Bersani e nell’ingloriosa uscita di scena di Christian Paglia; basterà, per confermare i tre seggi, la lista che secondo i vertici sezionali è ben profilata? Dal canto suo il Ppd non dovrebbe temere per il proprio seggio, sebbene sull’uscente Giorgio Soldini pesino i problemi emersi nella casa di riposo.
Non mancano, guardando agli altri Comuni della regione, alcune novità rispetto alle liste depositate un anno fa. A cominciare dall’elezione dei membri del Municipio a Quinto e a Prato Leventina che avverrà in forma tacita, essendo pervenute alle cancellerie comunali unicamente cinque candidature per gli altrettanti seggi a disposizione. Per quanto riguarda Quinto, tra gli uscenti non si ripresenta solo il sindaco liberale-radicale Valerio Jelmini. Al suo posto, sulla lista del Plr, ecco Emilio Bossi insieme ai municipali in carica Giovanni Luppi e Aris Tenconi. Gli uscenti Patrizia Gobbi Coradazzi e Daniela Marveggio sono le uniche candidate rispettivamente per Quinto ‘21 e Ppd/Ind. Per eleggere i membri del Consiglio comunale (per il quale le liste sono sempre tre) la popolazione sarà invece chiamata alle urne.
A Prato Leventina (dopo il passo indietro della municipale Fabrizia Gendotti) per il gruppo Insieme Per Prato Leventina si presenta l’uscente Mario Galbusera, accanto a Luca Frasa. Per il Ppd troviamo l’unico uscente Fabio Pedrucci, mentre per il Plr si mettono ancora a disposizione il sindaco Davide Gendotti e il vicesindaco Sergio Sartore. Tacite anche le elezioni per il Consiglio comunale (7 candidati Plr, 5 Insieme Per Prato Leventina e 3 Ppd). In questi due Comuni le proposte di candidatura del sindaco devono essere depositate alla cancelleria comunale entro le 18 di lunedì 1° marzo e diventeranno definitive alle 18 di lunedì 8 marzo. Ricordiamo che un anno fa le elezioni sono avvenute in forma tacita a Bedretto, Dalpe, Personico e Bodio.
Altra novità è la non ricandidatura del sindaco di Pollegio John Mercoli (Ps/Ind.): eletto in Municipio nel 2008 e in carica come sindaco dal 2012, oggi si mette a disposizione solo per il Consiglio comunale. Per il Municipio la sinistra (che conta tre seggi) candida gli uscenti Mehmet Cömertpay e Stefano Reali, affiancati da Ives Vargiu, Alexa Zangari e l'ex presidente del Ps cantonale Igor Righini. L'altra lista per il Municipio è quella della Lega/Udc/Ind: con l'uscente Michele Guerra ci sono Jörn Paglia, Augusto Simoni, Dimitri Bucovaz e Kevin Gianini. Non corre quest'anno il Ppd (nemmeno per il legislativo), dopo la rinuncia dell'uscente Diego Imelli.