I liberali radicali prendono posizione sui ricorsi della destra e del Ppd, così come sulle esternazioni del Ps, definendoli ‘attacchi sterili’
“Ha abbondantemente superato il limite della decenza (e del diritto penale)” il ricorso da parte della destra di Bellinzona contro il 'sì' del Consiglio comunale (per un solo voto di scarto) del 22 dicembre scorso al credito suppletorio di 1,6 milioni di franchi per coprire i sorpassi di spesa emersi allo Stadio cittadino. Il Plr di Bellinzona risponde così all'attacco elaborato dal democentrista Tuto Rossi. I liberali radicali, in un comunicato firmato dal presidente del comitato sezionale Marco Nobile, criticano anche il ricorso, sempre sullo stesso tema, inoltrato dal Ppd e le affermazioni del Ps in occasione della conferma dei suoi candidati al Municipio.
Tuto Rossi nel suo ricorso al Consiglio di Stato firmato anche da altri esponenti della destra “si è scagliato in modo indegno contro tutto e tutti, con frasi e non-argomenti che hanno superato ogni decenza così come, probabilmente, anche i limiti del diritto penale”. Il Plr ritiene quindi “che su quel fronte manchino gli argomenti e quindi l’unica strategia sia quella del ripetuto attacco gratuito e personale”. Un atteggiamento, quello del consigliere comunale dell'Udc, che ha “superato ogni limite e non può passare ancora sotto silenzio”. Nel ricorso, ricordiamo, sono presenti accuse pesanti nei confronti del Plr in generale e, in particolare, al consigliere liberale radicale Andrea Cereda. Quest’ultimo è infatti ingeniere presso la Mawi Sa, incaricata dal Municipio di prestare consulenza tecnica nell’audit interno effettuato dal Settore comunale controllo qualità in merito al sorpasso di spesa registrato allo stadio Comunale. Per Tuto Rossi, Cereda sarebbe “stato costantemente informato della perizia in corso alla quale ha ampiamente messo mano”, votando in seguito a favore delle conclusioni della stessa in parlamento. I ricorrenti hanno anche accusato il Municipio che “ha verosimilmente scoperto che gli importi dei sorpassi sono frutto di reati penali (corruzione o altro) e invece di concludere in modo corretto i sui audit, ha preferito insabbiare tutto”. L’esecutivo avrebbe anche indotto i “suoi scudieri” attivi nelle commissioni della gestione e dell’edilizia a redigere “rapporti farlocchi per poter ratificare le illegalità in Consiglio comunale”. Inoltre, con “un golpe istituzionale ha deciso la trattazione e la votazione dei messaggi prima di Natale”.
In una presa di posizione inviata alla nostra testata, Cereda ribadisce “che non mi sono occupato in alcun modo di questa perizia, del contenuto del quale nemmeno ero al corrente prima che venisse trasmessa dal Municipio ai singoli Consiglieri comunali. Ho ritenuto pertanto di poter partecipare al voto e in tal senso avevo anche ricevuto rassicurazione. Partecipando al voto mi sono sentito tranquillo e al mio posto. E tranquillo attendo pure il giudizio del Consiglio di Stato”. Il consigliere comunale del Plr aggiunge poi: “Se c’è qualcuno invece che non deve sentirsi al suo posto in lista per il Municipio é proprio Tuto Rossi (che ha elaborato il ricorso, come menzionato da 'laRegione'), poiché è stato condannato a 22 mesi per aver procurato un buco milionario a Banca Stato, la Banca dei Ticinesi”. A che se al momento non sembrerebbe il caso, ricordiamo che le pesanti accuse presenti nel ricorso della destra potrebbero anche sfociare in una querela per i reati di calunnia e diffamazione.
Cereda è stato citato anche in un altro ricorso (sempre sul credito suppletorio per lo stadio), ovvero in quello inoltrato dai consiglieri comunali Ppd Paolo Locatelli e Gabriele Pedroni. In questo caso i popolari democratici sostengo che due consiglieri Plr non avrebbero dovuto votare il 22 dicembre perché gravati ciascuno da un conflitto d'interessi: si riferiscono, oltre che a Cereda (perché dipendente della Mawi Sa), anche a Paolo Righetti, presidente della società anonima Acb 1904, la cui squadra di calcio gioca proprio allo stadio comunale. Secondo il Plr di Bellinzona i due esponenti del Ppd hanno sollevato “conflitti d’interessi in modo del tutto pretestuoso”, si legge nella nota. Insomma, “con quel ricorso di carattere esclusivamente politico, oltre a fare campagna elettorale contro, il risultato è che le aziende che hanno eseguito quei lavori corrono il rischio di aspettare ancora a lungo il pagamento di quanto a loro correttamente dovuto. Ma glielo spiegheranno i ricorrenti in questo momento di crisi”.
Infine, la sezione bellinzonese del Plr esprime la sua perplessità anche sull'atteggiamento del Ps, “che nel confermare i propri candidati al Municipio si è affrettato a rimarcare che i problemi emersi lo scorso anno riguardano dicasteri (si immagina quindi anche quello della socialità e sanità) gestiti da altri partiti. Occorrerebbe qui ricordare, con riguardo ai sorpassi di spesa, l’apprezzata, quanto dovuta, assunzione di responsabilità collegiale da parte del Municipio per bocca dal suo primo rappresentante, il sindaco”. Stando ai liberali radicali è poi “senz’altro vero che il sindaco si sia lodevolmente assunto la conduzione ad interim del Settore opere pubbliche, ma un conto è assumerne la conduzione e un altro far credere, il suo partito, che i problemi si siano poi magicamente risolti”.
Insomma, secondo il Plr “le prime avvisaglie di come potrebbe essere la campagna elettorale dei prossimi due mesi a Bellinzona, sono state decisamente poco edificanti”. Il partito si augura quindi che il 18 aprile i cittadini voteranno “sulla base di idee e non solo di sterili attacchi” chi eleggere alle prossime elezioni comunali.