La Polizia cantonale è intervenuta su incarico del Medico cantonale. Il gerente si sente discriminato e intende ricorrere
L'Ufficio del medico cantonale ha intimato sino a fine febbraio la chiusura del Bar Indipendenza di Bellinzona a causa dell'eccessivo assembramento nelle sue immediate vicinanze da parte della clientela che consuma pasti e bevande acquistati al take away organizzato dal gerente. Lo riferisce il 'Cdt online' rilevando che la Polizia cantonale è intervenuta oggi verso le 13. Il provvedimento è stato adottato sulla base di diverse segnalazioni; le ultime in ordine di tempo concernevano la situazione ravvisata durante il mercato cittadino di sabato mattina; inoltre a metà gennaio con un'interpellanza i consiglieri comunali leghisti Manuel Donati e Luca Madonna ritenevano “necessario che la Polizia comunale si impegni a sorvegliare le zone e le situazioni più a rischio. In particolare sulla parte finale di via Camminata che sfocia su piazza Indipendenza. Sovente il numero di persone presenti è ben superiore a quanto le norme (e anche il buon senso) consentono”.
Interpellato dalla 'Regione' l'Ufficio del medico cantonale ribadisce che al gerente spetta anche il compito, oltre che di predisporre il corretto servizio take away, anche di vigilare affinché la clientela non formi assembramenti irrispettosi della richiesta distanza sociale. Sentito dal Cdt, il gerente Felice Lepore dichiara di voler interporre ricorso per tre motivi: da una parte considerando il suo concreto e costante impegno nel sensibilizzare gli utenti al rispetto delle regole; dall'altro sentendosi discriminato visto che nella medesima zona anche la clientela di altri esercizi pubblici genererebbe assembramenti; infine per aver predisposto il servizio e l'area esterna come richiesto dalle autorità. Riguardo ad altri possibili interventi nel centro cittadino l'Ufficio del medico cantonale non si è sbilanciato, lasciando intendere che verifiche sono sempre in corso.
In una nota odierna il Dipartimento istituzioni, confrontato con parecchie sollecitazioni giunte dai centri urbani e dalle regioni più periferiche, sollecita i gerenti e l'utenza a rispettare e a far rispettare le regole. Lo fa ribadendo che l’ordinanza federale stabilisce indicazioni precise e restrittive: “Nel limite delle possibilità di cui dispone, il gestore deve prevedere nel suo piano di protezione anche misure volte a evitare assembramenti di persone all’ingresso della struttura. È vietato predisporre possibilità di consumare i prodotti in piedi o seduti nelle adiacenze; è permesso soltanto l’acquisto di cibi e bevande”. Le limitazioni imposte a livello federale toccano pure eventuali manifestazioni di carattere gastronomico legate ai Carnevali. In questo senso il Dipartimento delle istituzioni, qualora le società intendessero farsi promotrici di iniziative puntuali, invita le stesse a collaborare con i ristoranti che potrebbero preparare i risotti “del Carnevale” da vendere in forma di asporto.