La Regione sud della Società svizzera di salvataggio ha tenuto per la prima volta la sua assemblea in forma virtuale, originariamente prevista a Biasca
Si è svolta per la prima volta online l'assemblea della Regione sud della Società svizzera di salvataggio (Sss). Avrebbe dovuta ospitarla la Sezione di Biasca in onore dei suoi 40 anni di fondazione e di attività, ma a causa della pandemia si è tenuta virtualmente. Anche con le restrizioni imposte dalle autorità per combattere il coronavirus, nel 2020 sono stati formati dalle 14 Sezioni attive sul territorio cantonale ben 335 nuovi salvatori nei vari brevetti e sono stati aggiornati quasi 100 salvatori. Ogni brevettato è in grado di aiutare e salvare una persona in difficoltà nelle acque.
Durante l'evento il presidente della Regione Sud della Sss Daniele Bisang, ha affermato che lo scorso anno la prevenzione e la formazione di salvataggio si sono svolti in maniera ridotta a causa delle norme sanitarie imposte. Tuttavia, è stato importante rimanere attivi anche durante la pandemia per evitare gli incidenti o annegamenti acquatici. E in questo senso, ha indicato il capo istruttore regionale Nicole Eckert, l’impegno è stato grande malgrado le difficoltà legate alla pandemia. Dal canto suo, il vice presidente centrale della Sss Clemente Gramigna citato in una nota, ha elogiato il lavoro della Regione Sud e delle sue Sezioni durante questo periodo molto particolare: “La Sss sta affrontando una nuova sfida. Per far questo, il volontariato non è più sufficiente”. A livello nazionale, si andrà dunque verso una sede centrale professionalizzata. Al termine dei lavori, il Comitato regionale ha deciso, pandemia permettendo, di fare la prossima assemblea prevista il 22 gennaio 2022 a Biasca.