Bellinzonese

Sbagliando s'impara: il bilancio della neve a Bellinzona

Tre anni dopo le difficoltà nella pulizia di strade e marciapiedi, la Città ha fatto meglio. In aiuto è venuto il sistema di controllo via Gps

Ti-Press
9 dicembre 2020
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A quasi 3 anni esatti dalla “storica” nevicata del 10-12 dicembre 2017 che aveva paralizzato strade e marciapiedi, la Città di Bellinzona si è trovata di nuovo al banco di prova per la gestione della pulizia del suolo in occasione delle precipitazioni dello scorso fine settimana. Questa volta però, complici anche condizioni atmosferiche differenti e grazie ai correttivi apportati dopo gli errori del 2017, il municipale a capo dei Servizi urbani Christian Paglia stila un bilancio positivo. Su circa 300 km di strade comprese nel territorio aggregato, effettivamente ci sono state alcune lamentele puntuali, aggiunge, ma tutto sommato la gestione è andata bene. Come detto, rispetto a 3 anni fa quando si era formato uno strato compatto e ghiacciato sulle arterie principali, le temperature erano diverse. «Sono rimaste attorno allo zero e anche qualche grado in più, evitando in questo modo che la neve si ghiacciasse al suolo. Inoltre dopo la neve scesa in maniera rilevante soprattutto nella giornata di venerdì, è arrivata la pioggia, che da una parte ha sciolto la neve, dall’altra l’ha appesantita rendendo più arduo il lavoro delle fresatrici sui marciapiedi», sottolinea Paglia.

Utile il sistema Gps

Una delle principali novità, implementata dopo aver analizzato cos’era andato storto in occasione dell’ultima importante nevicata, è stata la possibilità di controllare in tempo reale e di analizzare anche in un secondo tempo i percorsi effettuati dagli appaltatori esterni attraverso un sistema Gps. «È stato un valido aiuto per avere sotto controllo il lavoro degli esterni». Trattandosi di eventi non frequenti, la Città si appoggia infatti su privati che dispongono dei mezzi necessari per la pulizia di strade e marciapiedi, mentre il personale dei Servizi urbani si occupa in particolare dello spargimento di sale e interviene a supporto laddove necessario. In totale nel corso del fine settimana sono 160 le persone che, tra dipendenti comunali e privati, si sono impegnati a tutte le ore del giorno e della notte (prevedendo comunque dei turni) e ad essi vanno i ringraziamenti da parte del municipale.

Non soddisfatti di un appaltatore

Alcuni problemi puntuali, aggiunge, si sono verificati a Carena, in alta Valle Morobbia, dove l’appaltatore incaricato non ha agito come richiesto e verrà dunque sostituito. A Camorino invece un problema tecnico a un mezzo e il conseguente tempo di riparazione ha creato alcuni ritardi. Per quanto riguarda la pulizia dei marciapiedi, sottolinea Paglia, quelli lungo l’arteria principale nord-sud (da Molinazzo a Camorino), sono stati gestiti dalla Città. «È stato sgomberato un importante quantitativo di neve e per portarla via è stato necessario lavorare nottetempo in modo da non intralciare il traffico. A tal proposito abbiamo ricevuto alcune reclamazioni per il lavoro notturno di questi camion, ma non si poteva fare altrimenti». Soprattutto in centro e dove gli spazi sono ristretti è anche necessario trovare un luogo idoneo dove depositare i cumuli di neve che si formano ai lati delle strade, e tale spazio è stato concesso dal Cantone in via Giuseppe Motta. Nella notte su sabato sono inoltre stati fatti molti sforzi per preparare il centro storico all’allestimento del mercato. «Era doveroso nei confronti dei commercianti che quest’anno devono affrontare non poche sfide».

Il 'taccone' si è formato sulle strade trafficate

Tra chi si è messo al volante nel tardo pomeriggio o nella serata di venerdì non sono mancate difficoltà sulle arterie principali a causa del traffico che procedendo a rilento e in modo costante ha schiacciato la neve forma una lastra spessa e scivolosa. Ma il fenomeno è stato più contenuto rispetto all’altra volta. «Su via San Gottardo, strada di proprietà del Cantone ma che gestiamo noi, eravamo pronti a intervenire se necessario chiudendola per un’ora o due, a tarda sera o a inizio mattinata, in modo da permettere ad appositi mezzi di eliminare la lastra di ghiaccio», ma come detto non è stato necessario.