Dopo il diluvio di fine agosto e la pioggia di ottobre 60'000 metri cubi di materiale alluvionale saranno immessi a Giubiasco, Gudo e Cugnasco
Il clima può essere spietato, ma da un episodio critico può talvolta scaturire una soluzione a un problema. Nel caso in questione si parla di “smaltimento e valorizzazione del materiale detritico alluvionale”. È quanto succederà nei prossimi tre/quattro mesi con l’immissione in tre punti del fiume Ticino dei grandi quantitativi di massi e ghiaia scesi a valle fra Cugnasco, Gudo e Riviera durante il diluvio di fine agosto e il maltempo d’inizio ottobre. Materiale che ha intasato i torrenti Riarena e Progero – i cui alvei si sono alzati di due metri minacciando così la sicurezza idrica delle vicine zone residenziali – e ha riempito alcune camere di contenimento.
Le operazioni sono coordinate dal Dipartimento del territorio (Ufficio corsi d’acqua) in collaborazione con consorzi e Comuni. I detriti alluvionali – spiega in un comunicato il Dt – sono al momento poco interessanti per un loro recupero e riutilizzo in campo edilizio considerate le scorte disponibili; è inoltre ritenuta impropria la destinazione in discarica. Lo svuotamento di vasche e riali è iniziato subito ed è attualmente ancora in corso. Parte invece adesso, e si concluderà a fine inverno, il riversamento di sabbia, ghiaione e sassi nel fiume Ticino a Cugnasco (foce del Riarena), a Gudo (sotto il ponte dello Stradonino) e a Giubiasco (sotto il ponte della Cantonale che porta a Sementina). In tutti e tre i siti il Consorzio correzione fiume Ticino – che stima la spesa a suo carico oltre il milione di franchi – ha realizzato aree provvisorie di raccolta e separazione materiale (che avverrà senza l'utilizzo di macchinari speciali), nonché piste d'accesso lungo la golena che consentiranno ai camion di raggiungere le sponde ed effettuare il riversamento. In particolare a Giubiasco i lavori preparatori delle ultime settimane hanno suscitato curiosità e interrogativi fra i molti frequentatori della golena e della pista ciclo-pedonale in zona Seghezzone. A ogni modo, una volta terminata l’immissione nel fiume, tutto tornerà come prima.
Il riversamento permetterà di alimentare il “trasporto solido di fondo” nel fiume Ticino, il cui alveo centrale col passare dei decenni si è puntualmente eroso e abbassato a sud di Bellinzona minacciando così la stabilità del piede di alcuni tratti di sponda sommergibile, costantemente monitorata. Parte del materiale verrà inoltre buono per alcune bonifiche agricole a Preonzo. Bonifiche effettuate in collaborazione con il Consorzio Ticino-Moesa nel quadro delle misure di sgombero della camera di Pian Perdasc. Il volume complessivo movimentato e valorizzato è di circa 60'000 metri cubi. Oltre a contribuire alla sicurezza del territorio, l’operazione permette di salvaguardare preziosi volumi nelle discariche del nostro Cantone e risparmiare importanti costi per i Comuni e i Consorzi interessati.