Bellinzonese

È il momento delle coccinelle in casa, perché?

Un'esperta spiega le loro abitudini in vista dell'inverno. Diverse segnalazioni anche di locuste egiziane, sempre più o nord

Alla ricerca del caldo (Ti-Press)
3 novembre 2020
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Una è simbolo di fortuna, l’altra viene associata alla devastazione, ma hanno qualcosa in comune: in questo periodo dell’anno si avvicinano alle abitazioni alla ricerca di un luogo riparato e più caldo in cui trascorrere l’inverno. Stiamo parlando di coccinelle e locuste: le prime non solo si avvicinano, ma entrano anche in casa al fine di scovare un luogo idoneo in cui andare in letargo.

Si tratta della specie asiatica

Come spiega contattata dalla ‘Regione’ l’entomologa del Museo di storia naturale di Lugano Lucia Pollini Paltrinieri, d’inverno le coccinelle sono adulte ed entrano in una specie di letargo. «Solitamente la coccinella indigena lo fa rifugiandosi sotto delle pietre o nei muretti, ma comunque all’esterno. Da una decina d’anni invece sul nostro territorio è presente la coccinella asiatica, più grande e vorace, che tende appunto a cercare dei posti riparati e per questo tende spesso a entrare nelle case», spiega l’entomologa ricordando che bastano minuscole fessure per far sì che le coccinelle trovino modo di entrare. Come riconoscere quelle non indigene? «Se c’è un ammasso di coccinelle e sono tutte un po’ diverse, con puntini rossi su sfondo nero ma anche viceversa, oppure due unici punti, si tratta della specie asiatica».

Il fenomeno viene ogni anno segnalato in maniera puntuale al Museo di storia naturale, in particolare quando il numero di esemplari è molto numeroso: se ne possono anche trovare centinaia ammucchiate addosso ai muri o negli angoli di casa. In quantità così elevate, continua la nostra interlocutrice, possono anche emanare un odore sgradevole. Come affrontare la situazione? Non portano malattie, si muovono poco, non mordono e non rovinano le piante (essendo carnivore), perciò secondo gli esperti è sufficiente armarsi di pazienza e pulire.

Locusta piuttosto solitaria

Decisamente più grande ma anch’essa innocua per l’uomo è la locusta egiziana, sempre più presente anche nel Bellinzonese. Nonostante il nome, Pollini Paltrinieri sottolinea che si tratta di un insetto che non è nuovo alle nostre latitudini. «Ma se prima le segnalazioni giungevano solo dal Mendrisiotto, negli ultimi anni se ne trovano anche nel Sopraceneri, in particolare nella zona del Piano di Magadino e sulle pendici del Bellinzonese». In questo caso si tratta di un animale solitario che cerca luoghi riparati. «Assomiglia alla locusta migratoria ma non lo è e non forma sciami di milioni di individui. Può rosicchiare qualcosa nell’orto ma per il momento non sembra provocare grandi danni, anche se la situazione va monitorata», aggiunge.