Dopo aver analizzato l'analisi delle traduzioni degli interrogatori fatta svolgere dalla difesa, continua il dibattimento in Appello alla 41enne russa
Inizia stamattina in una location d'eccezione per poter garantire il distanziamento sociale (al Centro formativo della Polizia cantonale a Giubiasco) la continuazione del processo in Appello a colei che in primo grado è stata ritenuta l'istigatrice dell'assassinio di Monte Carasso. Alla sbarra c'è la 41enne di nazionalità russa il cui marito aveva inscenato il suicidio dell'ex moglie (facendo archiviare il caso) per poi costituirsi due anni più tardi in preda ai rimorsi di coscienza.
Il dibattimento, giunto quasi al termine della fase istruttoria, era stato sospeso lo scorso 9 settembre dopo che l'avvocato della difesa Yasar Ravi aveva consegnato alla corte un'analisi sulla qualità delle traduzioni dal russo all'italiano e viceversa effettuate negli interrogatori durante l'inchiesta. L'imputata, che si professa innocente e che sta scontando una pena di carcere a vita per aver convinto l'uomo a eliminare l'ex consorte per motivi finanziari, ha infatti insistito durante la prima giornata di processo sulle imprecisioni e sull'incompletezza di tali traduzioni. La Corte d'Appello presieduta da Giovanna Roggero-Will aveva perciò deciso di concedere del tempo alla procuratrice pubblica Chiara Borelli per analizzare il materiale. Tra oggi e domani sono attese la sua requisitoria e l'arringa della difesa.