La mensa può essere frequentata solo da 70 allievi alla volta, e così si cercano luoghi alternativi
La nuova normalità nelle scuole medie superiori passa anche da diverse abitudini per la pausa pranzo. Nelle mense del post obbligatorio le sedie sono state distanziate in modo da avere almeno un metro e mezzo di distanza gli uni dagli altri. Una riduzione non da poco considerando che già prima alcune scuole dovevano fare i conti con pause affollate. Alla Scuola cantonale di commercio (Scc) i circa 1500 allievi hanno a disposizione solo 70 posti (alla volta) in mensa. Di conseguenza una buona parte di allievi è costretta a trovare una soluzione alternativa (ristorante, take away, o la classica ‘schiscetta’ portata da casa). Complice il bel tempo delle prime settimane, per il momento la situazione non è problematica, ci spiega il direttore Adriano Agustoni, che annuncia a breve l’allestimento di alcune aule dove poter consumare il pasto. «Sono stato proprio qualche giorno fa in mensa e tutto era ben disciplinato. Per controllare il numero di persone presenti contemporaneamente è stato introdotto un sistema basato sui vassoi: ce ne sono 70 a disposizione e gradualmente quando qualcuno finisce e lo riconsegna, viene messo a disposizione un nuovo vassoio pulito».
Finché il clima lo permette non ci sono problemi di spazi sul prato esterno e nemmeno sotto il porticato che, aggiunge Agustoni, è stato predisposto a tale scopo. Ora la Scc è in attesa del mobilio per sistemare un paio di aule situate nel blocco prefabbricato e saranno verosimilmente pronte a metà ottobre. Attualmente, spiega il direttore della Scc, l’impressione è che molti allievi portino il cibo da casa. Mangiare “fuori” con regolarità può infatti risultare costoso e anche i ritrovi pubblici nei pressi della scuola risultano essere piuttosto affollati (con possibili tempi d’attesa). Lo stesso vale per gli allievi del vicino liceo: anche qui, sottolinea da noi contattato il direttore Nicola Pinchetti, lo spazio per la pausa pranzo già limitato pre pandemia verrà ampliato prossimamente allestendo a tale scopo il pianterreno.
In queste due scuole medie superiori, come in altre in Ticino, alcune classi si sono ritrovate senza docente di italiano la prima settimana. Si tratta di una delle conseguenze della pandemia. Le prove d'assunzione che solitamente venivano svolte tra aprile (l'esame scritto) e maggio (la prova orale), sono infatti slittate all'estate. Per tutte le discipline la prova scritta si è svolta il 12 luglio; le altre materie hanno poi effettuato i colloqui appena in tempo per l'inizio dell'anno, mentre per l'italiano la disponibilità della Commissione di esperti ha reso possibili le assunzioni solo all'inizio della seconda settimana di scuola.