Bellinzonese

Il canto corale ai tempi del Covid-19: quante difficoltà

Bellinzona, dai Cantori della Turrita la testimonianza sulle misure intraprese per poter portare avanti l'attività con qualità

22 settembre 2020
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Il canto corale a causa della pandemia da Covid-19 è stato una delle molte attività culturali e ricreative ad aver subìto limitazioni e contraccolpi. L’aria espulsa dalla bocca con l’energia tipica di chi canta, e per un periodo prolungato in un luogo chiuso, incrementa infatti il rischio di contagi. Non fanno eccezione i Cantori della Turrita, storica formazione di Bellinzona la cui scuola di canto – dai più piccoli ai più grandicelli – in questi giorni ha ripreso l’attività continuando ad adottare durante le prove misure di protezione e di distanziamento sociale, tuttavia meno importanti rispetto a quelle imposte durante i mesi di lockdown. «Dopo 42 anni di presidenza sono seriamente preoccupato riguardo al futuro del canto corale e all’effettiva possibilità di continuare la nostra attività con la qualità ricercata nel corso dei decenni», premette Fulvio Caccia: «L’opinione è condivisa dai responsabili di altre formazioni attive nel resto della Svizzera, con cui mi confronto. Mi riferisco, ad esempio, alle difficoltà pratiche nel poter svolgere prove d’assieme. Durante la primavera la direttrice del coro Daniela Beltraminelli ha costantemente tenuto i contatti con i singoli cantori, riuscendo a organizzare prove unicamente con piccoli gruppi di due o tre, al fine di ridurre al minimo il rischio di contagi. Così facendo si è potuto mantenere la conoscenza del repertorio, ma l’assenza di prove d’assieme e generali ha reso oltremodo difficoltoso formare e alimentare l’amalgama e l’equilibrio di voci caratteristici di una corale».

Prove con gruppi più piccoli

Ora, terminato il periodo più nero che ha comportato la cancellazione di concerti e festival rinomati cui solitamente erano invitati i Cantori della Turrita, e conclusa la pausa estiva durante la quale il quadro sanitario generale è migliorato, «la problematica si presenta mitigata. Ma ci costringe comunque a tenere alta la guardia e a rivedere, adattandolo alle circostanze a dipendenza dell’evoluzione della pandemia e delle disposizioni imposte dalle autorità, il consueto piano delle prove». Procedere con gruppi più contenuti «significherà prendere in considerazione la giornata del sabato, magari organizzando ritiri durante i finesettimana, andando così oltre ai canonici appuntamenti dal lunedì al venerdì». Quanto ai luoghi, «dovendo mantenere una distanza di circa un metro e mezzo da persona e persona, dovremo giocoforza far capo anche all’aula magna delle Scuole Nord di Bellinzona, oltre all’aula di musica delle Medie 1 che è sufficientemente ampia ma nella quale non possono stare grandi numeri».

Un metro e mezzo e disinfettare

Oltre alla gentile disponibilità del Comune e delle direzioni scolastiche, una mano arriva dai Frati Cappuccini per quanto riguarda l’utilizzo della chiesa del Sacro Cuore, luogo dove nel corso degli anni i Cantori della Turrita hanno organizzato con successo molti loro concerti invitando formazioni da varie nazioni. «Cercheremo quindi di far capo alla logistica più adeguata – annota Fulvio Caccia – ma parimenti il lavoro risulterà più complicato, non da ultimo perché la distanza sociale di un metro e mezzo riduce sensibilmente la capacità di ascolto reciproco all’interno della corale, con ciò che ne consegue a livello di qualità dell’esecuzione». A ogni modo la consulenza dell’Unione svizzera dei cori «ci aiuta a svolgere le attività nel pieno rispetto delle regole sanitarie, compresa la necessità di disinfettare al termine delle prove le strutture utilizzate». Difficoltà vengono poi registrate nel ‘reclutamento’ delle giovani voci, laddove i genitori già preoccupati per la frequentazione della scuola, sono restii a iscrivere i figli ad attività di gruppo che possano comportare rischi aggiuntivi di contagio: «Non riuscire a coinvolgere i bambini delle Elementari, alla lunga rischia d’indebolire la motivazione alla base di un percorso formativo che si sviluppa nel corso di più anni e che sfocia nel coro d’élite».

I dettagli per la scuola di canto

Quanto alla scuola di canto, ai bambini dai quattro ai sei anni d’età è offerto il corso ‘primi passi’ che vuol essere uno spazio di esplorazione musicale e vocale. Attraverso il suono di strumenti particolarmente indicati, il gioco, il movimento corporeo e il canto, i bambini della scuola d’infanzia vengono accompagnati in una nuova e arricchente esperienza. Il corso si tiene di mercoledì, ore 13.45-14.30, nell’aula di musica della Scuola elementare Nord di Bellinzona. Nel corso ‘Voci colorate’, adatto per i bambini dai sei ai dieci anni, s’impara a cantare a una voce e, gradualmente, a più voci attraverso brani provenienti da tutto il mondo. Il primo corso, per prima e seconda elementare, si tiene il mercoledì dalle 13.45 alle 14.45 nell’aula magna delle Scuole Nord. Nello stesso luogo, ma il martedì dalle 17 alle 18, si svolge il secondo corso delle ‘voci colorate’, per allievi dalla terza alla quinta elementare. Il coro d’élite, per allievi dalla prima media in poi, tiene le prove nell’aula di musica delle Scuole Medie 1 di via Lavizzari il lunedì e il giovedì dalle 17.30 alle 19. Info www.cantoridellaturrita.ch o scrivendo a cantoriturrita@gmail.com.