Bellinzonese

Golena sporca, elettrica e rumorosa: il pressing dei Verdi

Chiesti lumi al Municipio di Bellinzona sugli attesi ripari fonici dell'A2 (non previsti in questo tratto), sul littering irrisolto e sull'alta tensione

Tempo libero con vista sull'autostrada (Ti-Press)
4 agosto 2020
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Tutti in golena, ma che stress! Non a torto i consiglieri comunali Verdi Ronnie David e Marco Noi tramite un'interpellanza sollevano più interrogativi sui 'contenuti' indesiderati della zona golenale di Bellinzona preposta allo svago della popolazione ma caratterizzata da alcune situazioni di disturbo ormai note, e irrisolte, da tempo. Ossia la presenza a pochi metri della rumorosa autostrada, assai udibile nel tratto ludico compreso fra la passerella delle Semine e quella di Galbisio, dei tralicci dell'alta tensione e del persistente littering aumentato quest'anno a seguito dell'accresciuto carico antropico dovuto all'emergenza Covid che ha spinto molti ticinesi a trascorrere il tempo libero qui anziché altrove.

'Condizioni insufficienti'

“In questi ultimi anni – attaccano i Verdi – si è spesso parlato del valore del fiume Ticino e della necessità di valorizzarlo a beneficio della Città di Bellinzona. Con la crescente espansione edilizia il comparto di sponda sinistra rappresenta di fatto uno degli ultimi luoghi di refrigerio e relax all'interno della città. Nelle scorse settimane sono iniziati i lavori per la rinaturazione del greto del fiume e la creazione di nuovi accessi allo stesso. Un investimento plurimilionario sostenuto in gran parte dalla Confederazione. Allo stato attuale tuttavia le condizioni generali di questo comparto risultano insoddisfacenti”. L'impatto visivo e fonico dell'autostrada risulta “devastante nel poter usufruire e godere a pieno degli spazi golenali, senza pensare alle zone ormai densamente urbanizzate tra via Tatti a sud e via Greina a nord con numerose scuole, centri sportivi e casa anziani Greina. Il rumore costante e particolarmente forte impedisce di fatto di rilassarsi veramente ed è fonte di importante stress”. Idem per la costante e perseverante tematica dei rifiuti abbandonati in grandi quantità: “Laddove sono invece stati posati dei sacchi neri dei rifiuti gli stessi risultano stracolmi da settimane e i rifiuti hanno iniziato ad accumularsi accanto a questi sacchi che evidentemente nessuno si dà la briga di svuotare”. Vi è poi il tema dell'elettrosmog “che accompagna tutti coloro che svolgono attività sportiva lungo l'argine insommergibile e che vengono accompagnati dalla costante presenta delle linee elettriche ad alta tensione che sovrastano quest'area”. Secondo o Verdi sarebbe infine “estremamente interessante immaginare di poter svolgere manifestazioni pubbliche a carattere musicale e artistico anche in questo comprato, facendo di fatto vivere appieno questo interessante angolo di Bellinzona”.

Risanamento fonico dell'A2, ma non nel tratto golenale

Da qui una serie di domande per capire cosa ne pensi il Municipio e se intenda intervenire o meno. Una prima risposta sui ripari fonici era arrivata lo scorso dicembre, quando la 'Regione' aveva pubblicato alcune indicazioni (non è dato sapere se siano oggi ancora valide). Pubblicazione appalti nel 2020 e messa in cantiere nel 2021 per una durata lavori di quattro anni. Questa la ‘roadmap’ per realizzare il risanamento fonico dell’A2 tra gli svincoli di Camorino e Castione. Risalente al 2011 e approvato da Berna nel 2016, il progetto da 140 milioni a carico della Confederazione dovrebbe quindi entrare l'anno prossimo nella fase esecutiva. Il risanamento avverrà con la posa di asfalto fonoassorbente e di 4 chilometri di pareti foniche all’altezza
delle zone abitate di Bellinzona, Sementina e Monte Carasso dove i limiti sono oggi superati. Sulla corsia nord i ripari proteggeranno Pratocarasso; sulla corsia sud verranno sopraelevate alcune delle barriere antirumore risalenti al 1989 e ne saranno aggiunte altre a Monte Carasso e Sementina. Pure previsti brevi tratti di pareti trasparenti, ‘finestre’ dalle quali i viaggiatori potranno scorgere i castelli; nessuna protezione invece per la golena. Ed è un vero peccato, viene da pensare. Da qui il pressing dei Verdi. Da notare peraltro che l'iter ha richiesto ben 10 anni: tempi da era geologica, allungatisi anche a causa di ricorsi.