Bellinzonese

L'Istituto di ricerca di biomedicina ha il suo nuovo direttore

Dopo la nomina a giugno 2019, l'entrata in carica ufficiale di Davide Robbiani, di ritorno in Ticino dagli Stati Uniti.

Davide Robbiani
4 agosto 2020
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L’avvicendamento ai vertici dell'Istituto di ricerca in biomedicina (Irb, affiliato all'Usi) è avvenuto alla fine di luglio: il Prof. Antonio Lanzavecchia passa il testimone al Prof. Davide Robbiani, di ritorno in Ticino dopo una brillante carriera negli Stati Uniti. La notizia era già stata data a giugno del 2019, quando il Consiglio di Fondazione dell’Istituto di ricerca in biomedicina di Bellinzona e il Consiglio dell’Università della Svizzera italiana hanno nominato Robbiani quale nuovo direttore dell’Irb e professore ordinario presso la Facoltà di scienze biomediche dell’USI a partire dal 1° agosto 2020.

Molte le sfide che lo attendono, innanzitutto mantenere e consolidare l’alto livello dei risultati scientifici, che hanno permesso di posizionare la Svizzera italiana sulla mappa globale della ricerca di punta nell’importante settore della ricerca di base in biomedicina. La recente crisi sanitaria ha dato un’ennesima prova dell'importanza dell’attività di ricerca nel campo di specializzazione, l’immunologia umana, e l’istituto bellinzonese è stato fin dall’inizio – ed è tutt’ora – attivo nella lotta al coronavirus. Il Prof. Robbiani porta con sé su questo fronte grandi competenze, avendo lavorato assiduamente su progetti legati al coronavirus presso la Rockefeller University a New York. In particolare, a giugno la rivista scientifica Nature ha pubblicato i risultati di un importante studio condotto dal Prof. Robbiani con i suoi colleghi ricercatori presso l’ateneo statunitense sulla scoperta di anticorpi molto potenti capaci di neutralizzare il virus SARS-CoV-2, aprendo così la strada a test clinici in autunno.

Il polo bellinzonese nel contesto cantonale

Oltre alla ricchezza della rete internazionale di istituti di ricerca con cui collabora l’IRB, a livello locale risulta particolarmente importante il coordinamento tra tutti gli attori della ricerca biomedica. Occorre infatti consolidare l’inserimento ottimale del polo bellinzonese – che comprende anche l’altra affiliata dell’USI, l’Istituto oncologico di ricerca (IOR) – nel tessuto di ricerca cantonale (con particolare attenzione all’EOC) e un graduale, ma deciso, ulteriore avvicinamento all'USI nel quadro delle attività della sua Facoltà di scienze biomediche. Un ruolo importante nel favorire nuove sinergie lo svolgerà il nuovo stabile, che sarà inaugurato nel 2021 in base al progetto 'Nel Parco' dello studio di architettura di Aurelio Galfetti: un edificio che vedrà la luce anche grazie al contributo delle collettività – dalla Confederazione, dal Cantone Ticino e dalla Città di Bellinzona – e che oltre all’IRB ospiterà lo IOR e diversi gruppi di ricerca che fanno capo all'EOC.

Per Robbiani: “L’IRB è un istituto di alto livello e profilato internazionalmente, soprattutto – ma non solo – nello studio dell’immunologia umana. Il lavoro che viene svolto nei laboratori a Bellinzona per studiare e trovare risposte alle malattie infettive è ben allineato con i miei interessi di immunologo e ricercatore. Inoltre, la crescita attualmente in atto nell’ambito della biomedicina rappresenta per me uno forte stimolo a contribuire allo sviluppo scientifico e accademico ticinese. Un esempio in questo senso è il rafforzamento e la creazione di nuove sinergie. A questo proposito l’IRB si è recentemente fatto promotore di un importante studio sul nuovo coronavirus che coinvolge anche alcuni attori cantonali (Ente Ospedaliero Cantonale, Clinica Luganese Moncucco, Servizio Trasfusionale della Svizzera Italiana e Istituto di salute pubblica dell’USI)”.

Secondo il Presidente del Consiglio di Fondazione Gabriele Gendotti: “Per Davide Robbiani sarà una grande sfida sostituire uno scienziato di fama mondiale come Antonio Lanzavecchia, che mi preme ringraziare di cuore per aver saputo catapultare l’IRB sin dalla sua nascita ai più alti livelli internazionali nell’ambito della ricerca scientifica di base. Fa piacere il ritorno in Ticino di uno studioso di casa nostra dopo aver fatto grandi esperienze e ottenuto ottimi successi nel campo dell’immunologia e dalla microbiologia negli Sati Uniti".

Il rettore dell’USI Boas Erez dal canto suo commenta: “Sono particolarmente felice che il Prof. Robbiani abbia scelto di portare la sua energia, la sua passione e la sua esperienza internazionale a profitto della ricerca scientifica ticinese. Sono tante le sfide che lo attendono, ma non dovrà affrontarle da solo. Ormai gli attori della ricerca biomedica del Cantone hanno raggiunto una maturità sufficiente per sapere che per proseguire nello sviluppo delle belle iniziative degli ultimi trent'anni bisogna fare squadra”.

Il CV di Davide Robbiani

Ticinese di origine, dopo gli studi in medicina a Berna, ha ottenuto il PhD in immunologia e microbiologia alla Cornell University. Dal 2005 è attivo presso la Rockefeller University a New York, dove fino a oggi è stato Research Associate Professor e Group Leader. Ritorna nella Svizzera italiana dopo una brillante carriera accademica e di ricercatore negli Stati Uniti, con un grande bagaglio di esperienze che potrà mettere a disposizione per la direzione dell’Istituto con sede a Bellinzona.