Il direttore Mauro Pini è soddisfatto della grande affluenza osservata in questo periodo, gli investimenti per la stagione calda di Valbianca si rivelano appaganti
Era l'11 marzo 2020 quando di fronte all’aumento della minaccia Covid-19 il Consiglio di Stato ticinese aveva, tra le altre misure, disposto la chiusura degli impianti di risalita determinando così la fine dell’attività invernale. Ne sono seguiti mesi di grande incertezza e preoccupazione in merito all’evoluzione della situazione sanitaria, con grandi dubbi che si sono man mano presentati sulla possibile riapertura estiva; un periodo che a differenza di qualche anno or sono è divenuto sempre più importante e appetitoso per i gestori degli impianti di risalita. È il caso di Airolo-Pesciüm, dove col nuovo assetto societario definito nell’ottobre del 2018 si è deciso di puntare in maniera più decisa sulla stagione calda. Dopo i nuovi percorsi per escursionisti e mountain bike inaugurati durante l’estate scorsa, tra l’autunno 2019 e la primavera 2020 sono stati completati altri tracciati. Attualmente la rete di sentieri dedicata agli appassionati delle due ruote si estende lungo circa 60 chilometri (ciò in attesa di una futura terza tappa che aumenterà ulteriormente l’offerta) suddivisi in percorsi di varia lunghezza e difficoltà. Mauro Pini, direttore di Valbianca, reputa proficui anche gli sforzi profusi al fine di accrescere la qualità dell’accoglienza degli avventori. In questo contesto si inserisce il passaggio sotto l’egida di Valbianca della ristorazione (con tanto di ammodernamento del ristorante La Stüa situato a Pesciüm) e l’accento posto sullo svago, grazie alla realizzazione del bar sul piazzale dove parte la funivia e l’organizzazione di molti più eventi e appuntamenti.
Una serie di investimenti che nella sua totalità ha creato le basi per un’estate 2020 molto positiva sul comprensorio leventinese. «Non possiamo che essere soddisfatti dal momento che il numero di passaggi risulta decisamente maggiore rispetto al 2019 - rileva Pini - Sintomo che la strategia di Valbianca si sta rivelando vincente. Fortunatamente ci siamo adoperati al momento giusto, optando su un netto potenziamento dell’offerta estiva proprio nell’anno di questa inaspettata pandemia. Se non l'avessimo fatto, sarebbe stata una grande sconfitta considerando l’ondata di gente che siamo in grado di accogliere in questo periodo. Ovvio: ci aiuta il fatto che il virus abbia convinto moltissimi ticinesi a trascorrere le ferie estive in Ticino, ma d’altro canto ci siamo fatti trovare pronti».
Giunto il via libera dalle autorità, impianti e servizi hanno potuto riaprire sabato 20 giugno. «Abbiamo dato inizio alla stagione estiva una settimana prima di quanto previsto proprio per dimostrare la voglia di offrire qualcosa alla popolazione, che sta in effetti rispondendo bene. Ciò che per noi rappresenta una grande iniezione di fiducia. Oltre ai consueti amanti e frequentatori della montagna, in queste settimane incontriamo visitatori (tantissimi ticinesi ma anche molti provenienti d’oltre Gottardo) desiderosi di riscoprire le bellezze naturali delle nostra zona: una fascia di clientela che per noi risulta un po’ una novità. Da quest’estate notiamo per esempio un cospicuo aumento delle famiglie». Altri aspetti migliorati da Valbianca risultano promozione e visibilità, grazie anche al nuovo sito web (www.airolo.ch) e alla costante presenza sui social.
Interessanti, rileva Pini, sono anche i numeri riferiti alla Leventina Card - che dà la possibilità di usufruire anche degli impianti di Carì e delle funicolari del Tremorgio, del Ritom e di Pianaselva -, così come l’andamento delle vendite della stagionali bike e dei ticket giornalieri per bikers (due novità esclusive di Airolo).
«Peccato perché stavamo battendo tutti i record», afferma ridendo Mauro Pini quando gli chiediamo un commento sulla conclusione anticipata del periodo invernale, che il direttore non può tuttavia che giudicare positiva: nella stagione iniziata il 30 novembre si è infatti registrato un aumento di vendite di stagionali del 12% rispetto all’inverno 2018-19, con un aumento dei passaggi dell’11%.
«Considerando i progetti relativi a raddoppio del tunnel del San Gottardo, copertura dell’autostrada e nuova Valascia, Airolo e tutta l’Alta Leventina si apprestano ad affrontare anni interessanti nei quali bisognerà prendere decisioni importanti. Penso in particolare alla possibilità di realizzare delle strutture ricettive: un tema per il quale Valbianca si impegnerà in prima linea». Pini ne è certo: «tra un decennio questo Comune cambierà pelle, diventando un luogo davvero interessante sia per viverci, sia per passarvi le vacanze. Bisogna dunque passare all’azione per cercare di sfrutture il potenziale generato da questi importanti cantieri». Interessante in ottica futura appare anche l’entrata in funzione (a partire da dicembre 2020) della nuova linea ferroviaria della Südostbahn che da Basilea e Zurigo giungerà fino a Locarno facendo tappa pure ad Airolo.
In un contesto roseo nonostante la pandemia, la nota dolente per Valbianca risulta il ritardo di un anno comportato dal lockdown nell’iter del progetto del Centro nazionale di allenamento per le discipline invernali freestyle. I lavori, inizialmente previsti a partire da maggio, non cominceranno prima della primavera 2021. Prima di ciò, il Gran Consiglio dovrà approvare il credito a sostegno del progetto (votazione pure slittata a causa della sospensione dei lavori del parlamento). Un progetto - dal costo complessivo di 3,3 milioni di franchi - che oltre alle potenzialità dal punto di vista dell’attrattiva per atleti e squadre professioniste, porterà al comprensorio benefici per l’innevamento artificiale, che sarà potenziato notevolmente in modo da garantire una copertura adeguata di neve e l’apertura al pubblico a prescindere dalle condizioni meteo. Prevista nei primi mesi del 2021, l’inaugurazione del Centro - che prevede il miglioramento dell’area destinata ai salti e la realizzazione da zero di una pista dedicata alle gobbe - è in programma per l’inizio del 2022.