Bellinzonese

Bellinzona, l'Mps chiede un piano di protezione in caso di canicola

Con una mozione il Movimento avanza la richiesta di attuare delle misure a favore della salute dei dipendenti comunali

15 giugno 2020
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Con una mozione il Movimento per il socialismo (Mps) di Bellinzona chiede al locale Municipio di elaborare un piano di protezione per la salute dei dipendenti comunali in caso di allarme canicola. Per le consigliere comunali Angelica Lepori e Monica Soldini sono infatti spesso "impossibili da rispettare", per migliaia di salariati e salariate ticinesi, le raccomandazioni e gli inviti diramati dalle autorità in caso di canicola, ovvero evitare sforzi fisici all’aperto, mantenere gli stabili freschi, idratarsi regolarmente e mangiare cibi freschi. "Pensiamo per esempio a chi lavora all’esterno (settore agricolo, giardinaggio, edile ed artigianale, cantonieri, servizi urbani, ristorazione ecc.) o chi è impiegato in locali sprovvisti di climatizzazione (settore industriale, settore commerciale, uffici amministrativi, ecc)". Lepori e Soldini sottolineano poi come il "responsabile della tutela della salute dei salariati è in linea generale e nel caso specifico il datore di lavoro. Tale obbligo - si legge ancora nel testo della mozione - è sancito nella Legge sul Lavoro così come nella Legge federale sull’assicurazioni contro gli infortuni". 

 

Alla luce di tali considerazioni, si chiede al Municipio di attuare un piano di protezione che comprenda i seguenti punti:

  • interruzione o riorganizzazione del lavoro (con pagamento del salario) per il lavoro svolto nelle ore pomeridiane o, per settori particolari confrontati con fonti di calore (apparecchi, forni, motori, impianti industriali, ecc) il non inizio del lavoro
  • garanzia che i dipendenti che lavorano in ufficio o all’interno abbiano un sistema di climatizzazione 
  • considerazione dei settori particolari di salariati quali i giovani lavoratori (meno di 18 anni ed apprendisti) e le donne in gravidanza