Bellinzonese

Pugni e calci al Bar Viale: un regolamento di conti

I giovani si conoscevano e già in passato c'erano stati episodi di violenza. Il titolare: "Appello affinché invece di sfogarsi così si dedichino allo sport"

Foto lettore
8 giugno 2020
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I due gruppi di giovani coinvolti nella rissa avvenuta sabato sera al Bar Viale di Bellinzona - che ha portato al ferimento di quattro persone e all'arresto di quattro minorenni e due maggiorenni - si conoscevano e non erano nuovi a episodi di violenza. Stando alle prime indicazioni raccolte dagli inquirenti, emerge che probabilmente le due fazioni si erano date appuntamento proprio per un regolamento di conti. Sarà l'inchiesta di cui si stanno occupando il procuratore pubblico Nicola Respini e la Magistratura dei minorenni a stabilire con esattezza le cause dello scontro, ma sembrerebbe dunque che non sia stata una rissa "casuale".

Come spiega da noi contattato il pp Respini, i giovani coinvolti (tutti maschi) hanno dei precedenti in tal senso e in particolare delle liti avvenute lo scorso novembre e poi in occasione dell'ultimo Carnevale. Episodi in parte venuti a galla solo dopo l'arresto, che non avevano quindi finora avuto conseguenze sul piano giudiziario. I giovani, aggiunge Respini, si stavano cercando per darsela di santa ragione, per motivi ancora da definire nel dettaglio. L'alcol non avrebbe avuto un ruolo fondamentale nello scatenare l'episodio di violenza. Emerge inoltre che non sono state usate armi: durante il parapiglia sono stati rovesciati tavoli, rotti bicchieri e bottiglie ma i protagonisti si sono picchiati sferrando pugni e calci. "È molto preoccupante il fatto che questi ragazzi non siano stati in grado di regolare dei piccoli contrasti con le parole ma siano dovuti passare alle mani", aggiunge Respini. Come detto, l'accaduto ha portato al ferimento di diverse persone, tutte finite all'ospedale per essere medicate ma nel frattempo già dimesse. 

Il bar ora farà capo ad agenti privati di sicurezza

Oltre al danno, anche la beffa. Potito De Girolamo, il titolare del Bar Viale di Bellinzona, è molto dispiaciuto per quanto accaduto. La scazzottata - che ha anche portato al ferimento di una cliente del locale estranea alla vicenda - è iniziata nella parte dehors del locale, ovvero all'interno del capannone allestito per riparare dalle intemperie i clienti. Per evitare che un episodio del genere possa capitare di nuovo, il titolare ci spiega di aver ingaggiato un'agenzia privata di sicurezza che si occuperà di tenere d'occhio la situazione in particolare durante le serate del fine settimana e nei prefestivi, in modo da sedare sul nascere eventuali comportamenti nervosi. Un servizio che avrà un certo costo e che sarà assunto dal gestore.

De Girolamo, che è attivo nel settore da quasi un trentennio, auspica che i responsabili della rissa vengano puniti perché "non è assolutamente questo il modo di comportarsi". Al bar Viale, aggiunge, "non siamo soliti a episodi del genere, c’è sempre un ambiente di festa e i nostri clienti lo sanno. Ogni tanto assistiamo a qualche discussione come capita dappertutto ma questo è stato un caso isolato". "Siamo frequentati da bravi ragazzi", spiega inoltre, precisando che i due gruppi che si sono azzuffati non erano composti da clienti abituali del bar. "Ho la sensazione che dopo il lockdown le persone non siano più abituate a socializzare e abbiamo comportamenti sopra le righe", aggiunge lanciando anche un appello. Ovvero l'invito ai giovani a incanalare la loro energia nello sport.

Il racconto di chi era presente

Sabato sera il locale era ben frequentato, stando a quanto racconta una delle persone che si rivolge alla nostra redazione per spiegare alcuni dettagli dell'accaduto. In particolare il fatto che la prima parte della rissa è avvenuta, come precisato sopra, nel capannone del bar situato nel dehors: "C'è stato un primo momento di tensione. Volavano parole e hanno alzato le mani ma nulla di che. I due gruppi si sono calmati e sono tornati al proprio tavolo. Solo in un secondo momento è riscoppiata la rissa, con tanto di bicchieri e bottiglie rotte. Gli altri clienti erano scioccati e hanno cercato subito di allontanarsi. Anche io e i miei amici siamo usciti dall'uscita di emergenza. La ragazza che ha avuto la sfortuna di trovarsi lì in mezzo è però stata ferita. In seguito la rissa è proseguita fuori dal capannone, fino a quando sono arrivate cinque pattuglie della polizia e l'ambulanza".

Distanze non rispettate?

Tra le testimonianze giunte in redazione c'è anche chi fa riferimento al distanziamento sociale, precisando che a inizio serata i tavoli erano ben distanziati l'uno dall'altro ma poi la situazione è cambiata. "Con il passare del tempo sono entrate sempre più persone nel capannone sul retro, finché questo era completamente affollato. I camerieri, che non indossavano guanti o mascherine, erano quindi costretti a farsi largo nella folla", scrive un nostro lettore precisando che i clienti si trovavano a stretto contatto uno con l'altro e non veniva messo in pratica il buon senso auspicabile in questo periodo di pandemia.

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