Petizione del consigliere Elio Rè affinché il Comune destini fondi a famiglie ed economia locale maggiormente colpite dalla crisi
Aumentare il moltiplicatore d'imposta, attualmente al 95%, "destinando l’importo conseguente a favore dell’economia locale e per garantire un reddito alle famiglie in difficoltà". E ancora: "Revocare alle piccole ditte, imprese, bar e negozi tutte quelle tasse causali che non hanno ragione di essere, se non completamente almeno pro rata (rifiuti, occupazione suolo pubblico, affitti, ecc. ecc.) e stanziare da subito un credito per far fronte ai casi più urgenti". Con questa doppia proposta il consigliere comunale di Biasca Elio Rè (gruppo Abiasca) ha inoltrato al Municipio una petizione che confida possa essere trattata in tempi stretti, suggerendo lo strumento del messaggio da sottoporre al Legislativo con clausola dell’urgenza.
"Conosco la situazione delle finanze del nostro Comune, che è problematica soprattutto se confrontata con i grossi investimenti allo studio", annota Rè nel testo inviato oggi. "Sono però convinto - aggiunge - che situazioni eccezionali vogliano risposte eccezionali. Il Comune deve ai suoi cittadini meno fortunati, alle sue ditte e piccole imprese un atto di solidarietà e sostegno e Biasca ha sempre saputo rispondere presente ai richiami alla solidarietà". Quanto al preventivo comunale 2020 che lo scorso autunno è stato votato dal Cc con indicato il moltiplicatore d'imposta confermato al 95%, "esso indica un disavanzo di 476'740. Chiedo perciò di prendere in considerazione la possibilità di aggiornare il moltiplicatore al 100%, o in misura più contenuta", mettendo la differenza a disposizione delle situazioni che maggiormente stanno subendo in questo periodo i contraccolpi della crisi coronavirus.
Le misure urgenti e puntuali messe in atto da Confederazione e Cantone, o in fase di elaborazione, "rispondono in maniera esaustiva, ancorché con l’incognita dell’efficacia, alle diverse problematiche. Al Comune - ricorda il consigliere Rè - sono riconosciute delle autonomie nel ricercare e attuare le soluzioni più consone alle esigenze locali nel rispetto dei diritti del cittadino e volte a garantire risposte efficienti e puntuali a situazioni straordinarie come l’attuale. Competenze quindi complementari e sicuramente meno consistenti ma decisamente dirette a quella fascia di popolazione e attività economiche che subiscono in maniera più marcata la crisi conseguente al Covid 19".