Messaggio accolto dal Consiglio comunale. Ma da più parti giunge l'invito a vigilare la gestione del personale per evitare lo sfruttamento
Dopo aver aumentato lo scorso anno il numero delle mense per gli istituti scolastici, ora la Città di Bellinzona investe nei centri extra scolastici. Riunitosi stasera in seduta straordinaria, il Consiglio comunale (Cc) ha accolto con una sola astensione il messaggio con cui il Municipio chiedeva un credito di 350mila franchi per rendere più capillare la presenza di tale servizio nei quartieri, installando un centro per le attività extra scolastiche (disponibili cioè di primo mattino, in pausa pranzo e dopo le lezioni) nello stabile patriziale di Claro, nella sala multiuso di Gnosca (a beneficio anche dei quartieri di Gorduno, Moleno e Preonzo) e in due sedi a Bellinzona, di fronte alle scuole elementari Nord e alle Semine, per un totale di 135 posti.
Quattro nuove proposte pensate per favorire la conciliabilità tra lavoro e famiglia, che si aggiungono alle tre già presenti (L’Aquilone a Monte Carasso, Camalù a Giubiasco e Polo Sud a Bellinzona) e che rispondono ai bisogni evidenziati dai genitori che hanno partecipato al sondaggio promosso dal Comune tra il 2018 e il 2019. Unica voce fuori dal coro quella di Monica Soldini (Mps) che ha criticato l’intenzione del Municipio di mettere a concorso la gestione dei centri. «La gestione in mano ad associazioni private non garantisce la qualità del servizio», ha sottolineato. I controlli da parte del Cantone sono «carenti e inefficaci – ha aggiunto – e solo una gestione comunale garantirebbe qualità e continuità, nonché un reale controllo».
Pur portando l’adesione del gruppo Unità di Sinistra, Renato Züger ha posto l’accento sulle condizioni di lavoro del personale dei centri, invitando il Municipio a vigilare per evitare sfruttamento delle risorse, nonché a voler rispondere anche alla necessità di nuovi asilo nido. Facendo le veci del relatore della Gestione, Ivan Ambrosini ha annunciato il voto unanime della Commissione e del gruppo Ppd, anch’egli invitando l’esecutivo a mantenere alta la guardia. «Sì all’assunzione di stagisti ma non devono essere contati come parte degli effettivi», ha insistito accogliendo con positività la proposta: «Una risposta concreta ai genitori che lavorano e che vogliono conciliare quest’attività con la famiglia». Consenso unanime anche da parte di gruppo Lega/Udc/Indipendenti e Plr. Tre gli aspetti positivi rilevati da Fabio Käppeli (capogruppo Plr): l’approccio tramite sondaggio, l’andare verso uguali opportunità in tutti i quartieri e il fatto di affidare la gestione agli enti attivi sul territorio.