Questa volta il 34enne, già condannato a 8 anni nel 2009, è accusato di aver partecipato a un imponente traffico e spaccio di varie droghe
Infrazione alla legge sugli supefacenti e riciclaggio di denaro. Sono i capi d’imputazione cui dovrà rispondere stamane in tribunale a Mendrisio il 34enne del Bellinzonese già condannato nel 2009 a 8 anni di reclusione per l’omicidio di un anziano nell’area di servizio autostradale del Monte Ceneri. Scontata la pena per quel tragico fatto, il giovane era tornato in libertà nel 2016 per poi rifinire in cella l’anno scorso nell’ambito di un’inchiesta antidroga riguardante spaccio e traffico di stupefacenti nel Bellinzonese, Valle di Blenio e Locarnese. Pure agli arresti – e già condannato a due anni lo scorso aprile – il complice macedone 50enne nella cui abitazione di Lottigna la polizia aveva scoperto nel 2018 svariate decine di chilogrammi di stupefacenti fra cui un quintale di hashish. Le verifiche effettuate sul suo cellulare hanno evidenziato i frequenti contatti avuti col 34enne, sul quale i riflettori della polizia si erano già posati a seguito del decesso per overdose di un consumatore di cocaina e farmaci verificatosi a Sementina. Le indagini sui due arrestati, coordinate dal procuratore pubblico Nicola Respini, hanno ricostruito un traffico di circa 10 kg di cocaina messo in atto fra il novembre 2016 a il maggio 2018, quando sono scattate le manette. Patrocinato dall’avvocato Elio Brunetti, il 34enne durante l’inchiesta ha respinto le accuse mossegli; oggi si capirà se ha cambiato atteggiamento. Presiede la corte il giudice Marco Villa.