Bellinzonese

Elezioni comunali Bellinzona: i Verdi salutano il Ps

L'assemblea convocata oggi ha deciso di non accettare la proposta socialista e di optare per la Sinistra alternativa. La reazione: 'Occasione persa'

Aprile 2017: ci eravamo tanto amati (archivio Ti-Press)
24 novembre 2019
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Elezioni 2020 di Municipio e Consiglio comunale. Erano più di due le opzioni sul tavolo dei Verdi di Bellinzona. La cui assemblea straordinaria si è riunita oggi pomeriggio alla Casa del Popolo per decidere il da farsi. Quattro i possibili scenari: correre da soli forti dell'onda ambientalista che sta facendo sentire i propri effetti anche in Ticino; oppure accogliere per la seconda volta (dopo la prima esperienza del 2017 ora in fase conclusiva) la proposta socialista per la congiunzione col Ps nella lista 'Unità di sinistra' che vede il traino nel sindaco Mario Branda; oppure accogliere le lusinghe del Movimento per il socialismo per la costituzione di una lista unitaria d’opposizione; oppure ancora continuare la collaborazione (tuttavia rispedendo al mittente la richiesta socialista di congiunzione) col Forum alternativo formalizzatasi in estate in vista delle elezioni federali di questo autunno. Dopo lunga e approfondita discussione la sezione dei Verdi ha scelto, a maggioranza, proprio quest'ultimo scenario: il Comitato – giudicando l'assemblea molto positivamente il lavoro svolto per le Nazionali – ha ricevuto il mandato di contattare il Forum alternativo e il Partito comunista per creare una lista unica della Sinistra alternativa. Al voto finale questa soluzione è stata preferita dai tre quarti dei presenti rispetto a quella avanzata dal Ps. «Troppa la distanza sui temi sensibili venutasi a creare durante la corrente legislatura; l'esperienza con i socialisti va quindi considerata conclusa, sebbene non siano escluse collaborazioni puntuali», spiega alla 'Regione' il consigliere comunale Ronnie David. Quanto alla proposta giunta dall'Mps, ha raccolto zero voti.

Distinguersi su pianificazione territorio, clima, socialità e giovani

“La necessità di affrontare assieme le principali sfide dei prossimi anni, come la pianificazione territoriale, la lotta al cambiamento climatico e un miglioramento della socialità e della politica giovanile, hanno fatto propendere la maggioranza dell'assemblea verso la soluzione” della Sinistra alternativa, viene spiegato in un comunicato. I Verdi di Bellinzona “sentono la necessità di provare a continuare un discorso unitario a favore dei temi ambientali con una spiccata sensibilità agli aspetti sociali. Ritengono necessaria in città una forza di opposizione costruttiva che possa portare a soluzioni concrete per una migliore qualità di vita per i residenti”. Quanto al Consiglio comunale i Verdi hanno deciso di accogliere sulla lista anche persone indipendenti “che si riconoscano nella salvaguardia dell'ambiente e nella sensibilità sociale”.

Ciò che allontana dal Ps

Fra gli elementi valutati vi sono state anche le critiche che i due consiglieri comunali Ronnie David e Marco Noi hanno più volte rivolto, durante la legislatura, al Municipio e anche allo stesso sindaco su temi sensibili quali il destino delle officine Ffs, il verde pubblico, la cassa pensioni dei dipendenti comunali, la gestione dei rifiuti, la pianificazione territorio. Uniti nella scheda di voto insomma ma poi lontani – non sempre – nella sostanza. Dal canto suo, intervistata il 19 novembre dalla 'Regione', la presidente della sezione socialista Martina Malacrida, evidenziando anche l'esito delle elezioni federali, aveva invitato a guardare ciò che più unisce: «Uniti non solo si vince ma si può incidere – concretamente e non solo sul piano ideologico – sulle scelte politiche che vanno fatte a livello nazionale, cantonale e locale. Cambiamenti possibili che possono avvenire anche nella Città di Bellinzona». Appello che non ha sortito l'effetto sperato. A questo punto il Ps – che nel 2017 nella lista 'Unità di sinistra' aveva raccolto nell'elettorato aggregato il 27,6% dei voti di lista – rischia di perdere qualche punto percentuale se si stima il contributo verde attorno al 5-7%. Da valutare, anche, cosa vorrà fare il Pc che conta un consigliere comunale.

La reazione del Ps: 'Eppure a livello cantonale ha funzionato'

 

La decisione di non correre assieme per l’esecutivo comunale “è un’occasione persa per rafforzare ulteriormente il fronte progressista e incidere in maniera concreta nell’esecutivo”. Attacca così il comunicato inviato in serata dal Ps cittadino: “Nonostante i nostri sforzi, la maggioranza dei verdi di Bellinzona ha deciso, purtroppo, di non seguire l’impostazione dei vertici cantonali dei Verdi e rimanere insensibili alle indicazioni e all’energia emersa dalle recenti elezioni federali. Non sarà quindi possibile riproporre a Bellinzona quello che a livello cantonale per le elezioni federali ha funzionato”. Secondo i socialisti “non si è voluto abbracciare un progetto politico rivolto al futuro, una visione aperta volta a far convivere sensibilità diverse, ma orientate al comune scopo di avere i numeri e la forza politica per incidere ancora maggiormente, e concretamente, sulle politiche ambientali, sociali ed economiche comunali”.