Il Municipio immagina un'infrastruttura permanente e chiede al Consiglio comunale l'avvio di una pianificazione generale del Parco Moesa
Ventimila franchi per pianificare la riqualifica generale del Parco Moesa (contenuti, accessi, percorsi, ecc.) nella quale far rientrare anche un miglioramento infrastrutturale della spiaggetta di proprietà patriziale, luogo molto frequentato dai bellinzonesi durante la bella stagione e che merita un’attenzione accresciuta durante tutto l’arco dell’anno. È la direzione che il Municipio di Arbedo-Castione propone al Consiglio comunale di affrontare tramite un messaggio che segue l’analisi – effettuata quest’anno dall’Ufficio tecnico comunale – delle potenzialità legate sia alla zona Moesa adibita allo svago, sia alle sinergie che si possono creare con altri progetti cantonali e sovracomunali già avviati. Il tutto nell’ambito del Piano d’azione comunale (Pac), programma tecnico-politico orientato allo sviluppo del territorio locale proiettato ai prossimi quindici anni. Nell’ambito del Pac – scrive il Municipio nel messaggio – sarà sicuramente oggetto di studio l’importante ‘polmone verde’ costituito dal Parco Moesa.
Quanto al sito della spiaggetta, “va valorizzato e preservato attraverso una gestione appropriata”. Lasciarlo autogestito, avverte il Municipio, “provocherebbe problemi legati ai rifiuti, all’invasione di piante neofite e alla coesistenza tra uomo e animali”. L’importanza che ricopre il luogo “ci induce a cambiare il tracciato ciclopedonale che proviene dalla golena sul territorio di Bellinzona (attualmente si attraversa una strada ripercorrendo l’ex Retica) e portarlo sotto il cavalcavia che conduce a Galbisio con una passerella che attraversi il riale Traversagna in corrispondenza dell’immissione nel fiume Ticino”. E qui s’inserisce il côté infrastrutturale: “Il lido fluviale – anticipa il Municipio – necessiterà di una struttura che contenga tutte le funzioni necessarie per una gestione duratura della spiaggetta”. L’edificio, per ora solo immaginato, “dovrà rispondere alle esigenze dell’utenza nel periodo estivo e riconvertito come sala multiuso nel periodo invernale”. La possibilità di avere una struttura flessibile “permetterebbe di farla funzionare tutto l’anno”.
Tutto ciò va però a cozzare contro la ben nota decisione cantonale di accordare un uso infrastrutturale solo provvisorio nel comparto naturale situato alla confluenza dei fiumi Ticino e Moesa, un uso limitato a tre mesi durante la bella stagione. Perciò l’ipotesi di avere una spiaggetta in formato 2.0, annota il Municipio, “andrà verificata con i rappresentanti cantonali per quanto riguarda le zone di pericolo e la fattibilità di convertire uno dei mappali in zona adibita ad attrezzature ed edifici pubblici”. Il Dipartimento del territorio, ricordiamo, a inizio 2018 aveva rilasciato al Municipio un’autorizzazione circoscritta all’utilizzo spontaneo del suolo silvestre, essendo il fondo in questione parzialmente ricoperto da bosco. In tal senso era stata concessa l’autorizzazione a posare provvisoriamente, ogni anno dal 1° maggio al 31 ottobre, una struttura mobile adibita allo spaccio di bevande e alimenti con una zona di relax attrezzata nell’area boschiva. Tale autorizzazione è valida sino al 2021 ed è subordinata, fra le altre, alla condizione che ogni anno le strutture mobili della zona di ristoro vengano poi smantellate e asportate dall’area boschiva.
Spostando l’attenzione sulle infrastrutture già presenti lungo viale Moesa, l'Esecutivo indica poi la volontà di migliorare la dotazione del parco giochi, di modificare la disposizione dei posteggi e d’inserire un padiglione con terrazza adibito a snack-bar.